E’ stata richiesta la custodia cautelare per il sottosegretario all’economia
NAPOLI – “Nicola Cosentino contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attivita’ del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone”. Sono queste le parole che il gip Raffaele Piccirillo ha inserito nel capo di imputazione per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti del coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino.
Il sodalizio mafia-politica prevedeva un puntuale sostegno elettorale durante le elezioni come quando l’imputato divenne consigliere provinciale a Caserta nel lontano 1990, consigliere regionale nel 1995 fino ad arrivare alle attuali cariche politiche e amministrative. In cambio di ciò, Cosentino taceva su rapporti tra imprenditoria mafiosa, amministrazioni pubbliche e comunali. Importanti le dichiarazioni dell’imprenditore Gaetano Vassallo, presunto fiancheggiatore dei casalesi, oggi collabboratore di giustizia.
Nella fattispecie, si collega il nome del coordinatore alla società di smaltimenti rifiuti Eco4 spa (in cui agivano anche i fratelli Michele e Sergio Orsi), tramite la quale la camorra avrebbe compiuto azioni di riciclaggio di fondi pubblici e non solo. Cosentino avrebbe acconsentito al rilascio della certificazione antimafia necessaria a quest ente.
Negli anni incriminati era Aniello Bidognetti a gestire questi affari del clan e il pentito Vassallo afferma che visti gli impegni prestati dal clan alla famiglia Orsi, era stata fissata una tangente pari a 50 mila euro; cifra che Vassallo avrebbe visto personalmente passare dalle mani di Sergio Orsi a quelle di Cosentino.
Giuseppe Greco