E’ uscito da poco l’ultimo album de la “Casa del vento”, gruppo folk-rock aretino.
Il titolo del loro lavoro è “Articolo 1” in riferimento al primo articolo della Costituzione– che recita “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”- e racconta uno squarcio di ‘Italia, così come la conosciamo noi. D’impronta prettamente folk, danno vita alla voce amara della delusione e della rabbia, sfiorando talvolta sonorità rock, ma malinconiche, come ad esempio nel brano “7” che fa riferimento ai morti nella fabbrica del Thyssenkrupp di Torino. Dei veri e proprio inni che rivendicano il diritto al lavoro, raccontano di sconfitte e conquiste sul duro campo, soffermandosi sugli inganni che ci circondano.La cover di “Redemption song” di Bob Marley, celebre canzone contro la schiavitù, diventa un manifesto chiaro del progetto della Casa Del Vento.
Molte sono i collaboratori, tra cui Ascanio Celestini, Francesco Moneti dei Modena City Ramblers e Andrea Da Rocco dei Negramaro, ma anche le testimonianze di chi ha lavorato e lavora, operai e operaie come Ciro Argentino (sopravvissuto all’incendio della fabbrica a Torino), Adriana Sensi della Lebole di Arezzo, Mario Giusti del Fabbricone di Arezzo e Mohamed Chafferdine Mahoud, migrante dalla Tunisia.
“Articolo 1” è una testimonianza che ha in sè grande poesia.
Francesca Sacco