
Zdenek Zeman, l’allenatore boemo protagonista nell’estate del 1998 della denuncia dell’affare doping in cui fu coinvolta la Juventus, era oggi in aula a Napoli in qualità di testimone nel processo di Calciopoli.
Zeman ha accusato l’ex Direttore Generale della Juventus Luciano Moggi, per altro presente in aula, di aver ostacolato la sua carriera da quell’estate di undici anni fa.
Moggi avrebbe, infatti, impedito che allenasse squadre come il Palermo e il Bologna e avrebbe altresì favorito la sua assunzione al Napoli solo per rovinarlo.
“Ho allenato in pace fino al ’98 – ha dichiarato Zeman – poi si è scoperto che Moggi non mi voleva in squadre tipo Bologna e Palermo”. Il tecnico boemo ha anche sottolineato che l’ex vicepresidente del Lecce, Moroni, gli riferì di essere stato rimproverato dall’allora amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo per averlo preso nella società pugliese.
Zeman si è anche soffermato sulla sua breve esperienza nel Napoli: “Alla settima giornata, dopo il pareggio a Perugia, fui esonerato: noi facemmo una grande partita, vincevamo e ci fu fischiato contro un rigore inesistente. In tv fui esonerato dal presidente Corbelli”. Secondo Zeman, fu assunto al Napoli con il consenso di Moggi in quanto intendevano rovinargli la carriera e ciò è venuto alla luce da alcune dichiarazioni, ha spiegato Zeman, fatte da Corrado Ferlaino. Anche l’ex presidente del Bologna Gazzoni Frascara, ha ricordato Zeman, disse: “Volevo prendere Zeman, ma Moggi me l’ha vietato”.
Pier Francesco Caracciolo