
Dopo la lunga deposizione dell’ex direttore finanziario Fausto Tonna dei giorni scorsi, da ieri il processo Parmalat è proseguito con l’ascolto dell’ex patron Calisto Tanzi. Secondo le parole di Fausto Tonna, in azienda era Tanzi a prendere ogni decisione.
Il Cavalier Calisto Tanzi, ieri, invece, ha dato una versione completamente diversa di quella che era la vita lavorativa in Parmalat. “La parte finanziaria del gruppo non l’ho mai seguita di persona, si può dire che non la conoscevo”, ha sostenuto, attribuendo proprio a Tonna i vari espedienti per aggirare il crac finanziario nonostante il buco di 14 miliardi. Crac comunque sopraggiunto, come sappiamo, nel 2003.
Tonna avrebbe agito da solo nel caso delle falsificazioni in bilancio, secondo la testimonianza di ieri di Tanzi. Per un decennio sarebbe stato lui a condurre ogni iniziativa attraverso la quale l’azienda riusciva a rimanere sul mercato nascondendo la voragine del suo debito. Ma come poté farlo, in concreto?
“Dal Sudamerica arrivavano bilanci già “aggiustati””, ha spiegato ancora Tanzi. “Mi dicevano che servivano degli aggiustamenti ma io non so come li facessero. Ho sempre partecipato alle riunioni di budget ma mai ai comitati di aggiustamento dei bilanci”. Sarebbero stati Tonna e i dirigenti, insomma, ad impastarsene le mani.
Alla domanda del pm Vincenzo Picciotti, volta a capire come fosse possibile che ogni operazione porti la firma di Calisto Tanzi, il Cavaliere ha risposto:”Ho sempre detto che dopo venivo messo a conoscenza degli aggiustamenti fatti ma non sapevo né come né quando. Non ero proprio capace. Io quelle operazioni le ho solo ratificate”.
Riguardo i politici, risponde in maniera cristallina, Tanzi. “Pagavamo tutti”. Sull’affare Banca di Roma, afferma di esser stato costretto all’acquisto di Eurolat ad un prezzo ingiustificato, dal momento che le banche ormai sapevano dei problemi finanziari, e qualcuno avrebbe accondisceso per propri tornaconti.
Poi il discorso è andato sull’affare Visconti, la nipote di Callisto Tanzi che avrebbe minacciato di parlare di alcuni segreti della Parmalat se non avesse ricevuto una buonauscita milionaria. Ma di quali segreti si trattasse, Tanzi si dichiara incapace di affermarlo.
Verso le 15, dopo diverse ore in aula fitte di argomentazioni, il Cavaliere, visibilmente preda di un malore, ha mostrato una tale difficoltà di espressione, iniziando a balbettare, che, su richiesta dello stesso pm, l’udienza è stata sospesa e l’interrogatorio verrà ripreso il prossimo lunedì.
Sandra Korshenrich