E’ stata chiesto l’archiviazione dell’indagine su Beppino Englaro, il padre di Eluana, e sui medici che sospesero le cure alla ragazza in coma da 17 anni. E’ giusto che non vengano processati di omicidio secondo la Procura di Udine che, dopo una recente perizia sull’encefalo della paziente, ha confermato che erano irreversibili i danni osservati in seguito all’incidente automobilistico del 1992.
Proprio al signor Beppino, ed altre 13 persone tra cui l’anestesista capo dell’équipe medica, era stato ipotizzato il reato di omicidio volontario aggravato, dopo che Eluana, il 9 febbraio scorso, nella clinica udinese ‘la Quiete’, morì per l’interruzione della nutrizione e dell’idratazione.
La Procura insiste nel precisare che “non sussiste il reato contestato, né ci sono elementi di fatto o di diritto per poter sostenere l’accusa di omicidio volontario”.
Ora il Gip dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura o se respingerla.
Alessandra Battistini