La difesa di Silvio Berlusconi, guidata dall’avvocato-deputato Niccolò Ghedini, ha depositato questa mattina presso il nuovo collegio della decima sezione penale del Tribunale di Milano la richiesta di un rinvio dell’udienza sul caso Mills, inizialmente prevista per il prossimo 4 dicembre.
Secondo i legali del premier sussisterebbe il “legittimo impedimento”, dal momento che Berlusconi, pur non dovendo partecipare ad alcun Consiglio dei Ministri o altra attività parlamentare, dovrà presenziare all’inaugurazione di un nuovo tratto autostradale della Salerno-Reggio Calabria.
Nel cosidetto “processo Mills”, Silvio Berlusconi è imputato con l’accusa di “corruzione giudiziaria“.
Il mese scorso l’avvocato David Mills è stato condannato in appello a quattro anni e mezzo di reclusione per il medesimo reato. Nelle motivazioni dei giudici di Milano si legge che “Mills agì come falso testimone per consentire a Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse”. Nel maggio scorso, ai tempi della prima condanna di Mills, la posizione giudiziaria del premier venne stracciata per effetto del Lodo Alfano.
Il processo contro Berlusconi è ripartito poi con la bocciatura della Corte Costituazionale del Lodo stesso.
Secondo l’accusa il presidente del Consiglio avrebbe fatto inviare 600.000 dollari nel 1997 a David Mills per ringraziarlo di non aver rivelato in due processi (tangenti a GdF e All Iberian), dove era ascoltato come testimone, le informazioni su due società off-shore che secondo la procura sarebbero state usate da Mediaset per creare fondi neri.
Il collegio presieduto da Nicoletta Gandus ha dichiarato la sua incompatibilità perché ha già giudicato Mills, tuttavia i suoi atti compiuti sono stati ritenuti “efficaci” dal presidente del tribunale, e quindi potrebbero essere “utilizzabili” anche durante questo processo.
Il rinvio chiesto da Ghedini ha anche, in ogni modo, una forte connotazione “strategica”: infatti se l’udienza dovesse tenersi il 4 dicembre, comportando pesanti richieste da parte del PM, questo elemento andrebbe ad aumentare ancora di più il peso politico della manifestazione del “No Berlusconi Day” che si terrà il giorno successivo a Roma, per chiedere le dimissioni del premier e contro le politiche economiche e sociali del Governo, cui parteciperanno Italia dei Valori, Federazione della Sinistra (Prc-Pdci e altre forze della sinistra) e, seppur senza adesione ufficiali, diversi militanti del Partito Democratico.
Mattia Nesti