Svelata la chiave del talento dei calciatori brasiliani

148750Il talento dei giocatori brasiliani? Dan Cloyle, autore de “La chiave del talento” è sicuro: non si nasce con geni magici, la responsabile è la mielina, una proteina del sistema nervoso che aumenta con l’allenamento.
Sarebbe quindi la mielina, che ricopre come una guaina i nervi del cervello e permette la trasmissione degli impulsi nervosi, a garantire il successo di giocatori come Kakà o del grande Pelè.
Fino ad ora gli investigatori avevano riscontrato come la perdita della mielina fosse legata a malattie gravi del sistema nervoso, come la scelorosi multipla, però non avevano mai relazionato questa proteina con il talento. La mielina fa si che il segnale prodotto dai nervi sia più limpido e veloce e impedisce che alcuni stimoli vadano perduti. Secondo Coyle, l’allenamento continuo di un’abilità aumenterebbe il livello della mielina, rendendo il pensiero e le azioni più “veloci e precise”.
Coyle ha viaggiato per il mondo alla ricerca dei “vivai del talento” e, giunto in Brasile, ha scoperto come il successo dei giocatori di calcio era dovuto proprio alle ore che dedicano ad allenarsi e alle continue ripetizioni per eliminare qualsiasi errore. Ripetizioni continue che aumenterebbero il livello di mielina. 
La teoria di Coyle si applicherebbe a qualsiasi tipo di abilità, non solo a quella calcistica o sportiva. Un esempio famoso è quello delle tre sorelle Bronte, Charlotte, Emily ed Anne, nate in un piccolo paesino nell’Inghilterra del Nord e diventate tre dscrittrici i di fama mondiale. “I loro scritti infantili – dice Coyle- erano basse imitazioni di articoli di riviste e libri dell’epoca, ma grazie ad una pratica intensa riuscirono a elaborare capolavori come Cime Tempestose o Jane Eyre.
Per aumentare il livello di mielina occorrono molto tempo e energia e, soprattutto, “un amore irrazionale verso una qualche attività”.
Annastella Palasciano