
Adesso tocca a Fastweb venire multata dall’Antitrust per non aver specificato la velocità reale delle proprie connessioni.
l’Antitrust ha dato a Fastweb sessanta mila euro di multa per pratica commerciale scorretta. Il motivo è sempre lo stesso e riguarda tutti gli operatori italiani; non specificano in modo abbastanza chiaro qual è la velocità reale che gli utenti possono aspetarsi dalla connessione.
Chi l’acquista può essere quindi tratto in inganno; la pubblicità Fastweb, secondo Antitrust può aver “indotto i consumatori a ritenere di poter navigare in internet ad una velocità particolarmente elevate, superiore a quella che molti utenti poi riescono effettivamente a ottenere”, si legge nel provvedimento
dell’Antitrust, secondo cui bisognerebbe indicare anche una velocità minima o media di navigazione.
In Italia ci sono operatori che dichiarano una banda minima garantita; nessuno specifica la velocità media ottenbile. Eppure sarebbero già tenuti a farlo, in base a una delibera Agcom di novembre 2008, mai applicata. Si spera che le cose cambino nel 2010, quando arriverà da Agcom un software per monitorare la qualità della propria connessione, l’utente potrà ottenere così risultati certificati, da confrontare con le promesse degli operatori.
Gli utenti delusi avranno diritto a disdire il contratto senza costi. Forse, in alcuni casi anche al rimborso.
Riccardo Basile