Gli Stati Uniti cambiano rotta in ambito della ricerca scientifica sull’uso delle cellule staminali embrionali per la salute umana. Le prime 13 ‘linee’ di cellule che provengono da embrioni scartati dalle cliniche di fertilità sono state approvate degli studi che verranno finanziati con fondi federali.
L’Istituto nazionale della salute Usa (Nih) ha dato l’ok a procedere per i due filoni creati dalle università di Harvard e Rockfeller a finanziamenti privati. Il governo Bush aveva proibito la possibilità di concedere fondi governativi per questi scopi, ma l’amministrazione Obama ha invertito la rotta abbassando le restrizioni. D’ora in poi sarà possibile fare esperimenti con finanziamenti federali.
Sono già 30 i progetti pronti a partire. 20 milioni di dollari verranno sborsati dal governo americano. Inoltre Francis Collins, direttore dell’istituto, ha annunciato che altre 96 linee di cellule staminali sono al vaglio per un imminente approvazione. Un comitato di esperti dell’Nih ha messo a punto le linee guida su come procedere: le cellule devono derivare da embrioni scartati alle cliniche della fertilità e ovviamente serve il consenso scritto dei genitori per così dire.
Sono già arrivate le prime proteste dalla Conferenza dei vescovi cattolici, che criticano l’uso di soldi dei contribuenti per una ricerca “che si basa sulla distruzione delle vita umana ai primi stadi“. Gli scienziati oppongono alle critiche che le cellule staminali possono dare un apporto rivoluzionario alla medicina e possono essere in grado di curare tante malattie.
Giuseppe Greco