Siamo, infine, giunti a quello che dovrebbe essere il giorno della verità. Nei giorni scorsi, prendendo a pretesto la necessità del Presidente del Consiglio di presenziare all’apertura di un nuovo tratto della Salerno-Reggio Calabria (qui la notizia riportata dal nostro quotidiano), l’avvocato-parlamentare Ghedini aveva ottenuto il rinvio dell’audizione sul “caso Mills“, in cui Berlusconi, dopo la caduta del Lodo Alfano per incostituzionalità, è imputato per corruzione.
Ma niente hanno potuto fare, Berlusconi e la sua claque, per impedire che i magistrati palermitani, in trasferta nella maxi-aula di Torino (quella del processo ai dirigenti Thyssen) per motivi di sicurezza, raccolgano oggi le nuove deposizioni di Gaspare Spatuzza, boss pentito intorno a cui ruotano le nuove indagini aperte da diverse Procure del Paese sui rapporti fra mafia e Stato e sulle stragi del 1993.
Il tutto ad appena un giorno da quella che si annuncia come una oceanica manifestazione che attraverserà le strade della Capitale, fino a giungere a Piazza San Giovanni, per chiedere le dimissioni di Berlusconi e la fine delle politiche economiche, sociali e giudiziarie di questo Governo di destra.
La deposizione prenderà il via alle nove e si svolgerà a porte aperte. Saranno presenti centinaia di giornalisti e, oltre ad alcuni inviati del Wall Street Journal, saranno presenti anche le telecamere della Bbc.
La diretta audio della deposizione può essere seguita da chiunque sintonizzandosi sullle frequenze di RadioRadicale oppure, via internet, andando sul sito www.radioradicale.it.
Nei giorni scorsi l’affidabilità delle deposizioni offerte fino ad oggi da Spatuzza ai magistrati era stata garantita anche dalla Procura di Firenze (clicca qui) che, nella persona del Procuratore Giuseppe Quattrocchi aveva confermato l’intenzione di garantire al pentito il regime definitivo di protezione.
Spatuzza, secondo le rivelazioni fatte fino ad ora che hanno riempito un migliaio di pagine di verbali, sta ricostruendo l’intera storia delle stragi di mafia degli anni ’90 e dei rapporti che, in quel decennio, sono intercorsi fra lo Stato e Cosa Nostra.
In particolare il boss pentito avrebbe parlato più volte dell’importanza del ruolo svolto da Silvio Berlusconi e da Marcello Dell’Utri (già condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa) nei rapporti politica-Mafia di quegli anni, spiegando anche che, con la fine della Democrazia Cristiana, i due uomini Fininvest permisero a Forza Italia di diventare il nuovo punto di riferimento di Cosa Nostra per rapportarsi con la politica.
Nell’ormai noto video del fuorionda di Gianfranco Fini, il Presidente della Camera aveva definito una “bomba atomica” (leggi qui) le deposizioni di Spatuzza che, secondo quando viene detto nel video, oltre che di Berlusconi avrebbe parlato anche del vicepresidente del Csm Mancino.
Mattia Nesti