Ieri cinque italiani sono stati arrestati dalla polizia greca nel corso di alcune retate preventive (coinvolte quasi 200 persone), messe in atto dalle forze dell’ordine nel tentativo di alleggerire la portata delle manifestazioni che fra oggi e domani attraverseranno il paese per ricordare la morte del quindicenne Alexis Grigoropoulos, ucciso lo scorso anno dai proiettili della polizia nel quartiere anarchico Exarchia il 6 dicembre 2008.
Lo scorso anno, dopo l’accaduto, si scatenarono in tutto il paese rivolte che videro protagonisti anarchici, esponenti della sinistra e migliaia di semplici studenti e lavoratori, che intendevano contestare il Governo per la pessima gestione della crisi economica. Il nuovo Governo, formato dalla forza socialista del Pasok, rischia di incorrere negli stessi problemi, come testimoniano i continui scioperi e critiche del mondo sindacale.
Da venerdì centinaia di scuole e università sono occupate, in seguito a numerose assemblee studentesche in cui sono state stabilite le iniziative per commemorare il primo anniversario della morte di Alexis.
Ieri la polizia ha anche fatto irruzione in un centro sociale di Keratsini, fermando diversi militanti e sequestrando materiale che, secondo gli inquirenti, sarebbe servito per produrre molotov e bombe carta. L’ex assessore comunale della città, Dimitris Karakostas, ha pesantemente criticato l’operato delle forze dell’ordine e della “nuova giunta al potere”.
La Farnesina ha fatto sapere di essersi già messa in contatto con i cinque italiani in carcere.
Questa mattina, intanto, si è svolta una commemorazione nel cimitero di Paleo Faliro, riservata ai parenti di Alexis. Era presente anche il ministro dell’istruzione Anna Diamantopoulos.
Contemporaneamente, a Salonicco, le forze di polizia hanno fatto irruzione all’interno del Politecnico per arrestare alcuni giovani.
Moltissime associazioni sindacali e movimenti e partiti della sinistra hanno criticato l’atteggiamento del Governo e della polizia, denunciando le politiche da “stato di polizia” del Pasok.
Per il pomeriggio di oggi (a partire dalle 14) sono attese le manifestazioni più imponenti, che vedranno la partecipazione di migliaia di studenti e lavoratori scendere in piazza per ricordare la morte di Alexis, chiedere il ribaltamento del sistema socio-economico vigente e, come si legge in diversi comunicati, dare “una risposta immediata” agli arresti di ieri.
Gli organizzatori hanno denunciato “l’ipocrisia del Governo che chiede una marcia pacifica ma allo stesso tempo impone uno stato di polizia”.
Atene è stata blindata con oltre 12.000 agenti, ma la tensione rimane alta in tutto il Paese. In queste ore, in diverse strade della capitale, si sono registrati i primi scontri, con strade bloccate e lanci di bottiglie molotov.
Mattia Nesti