Sempre più siti archeologici aprono le loro porte e strade a Google Street View Maps, ma soprattutto ai suoi curiosi ed affascinati visitatori. Oltre alla nostrana Pompei, anche Stonehenge e l’antica città spagnola di Caceres, saranno ora virtualmente visitabili ogni giorno. E poi Praga con il suo fiabesco centro storico, e i mulini a vento del paesino olandese di Kinderdijk-Elshout
L’intesa internazionale raggiunta da Google di inserire negli spazi di visita virtuale le località identificate come patrimonio universale dall’Unesco, è stata raggiunta grazie ad una considerazione al passo con i tempi, fatta dalla maggior parte dei ministri dei Beni Culturali: è pur vero che in questo modo i posti più belli del mondo si vedono (e addirittura qualcuno risesce, con la fantasia, “a calarsi” nell’avventura del viaggio: provare per credere) gratuitamente e senza arricchire le corrispondenti nazioni, ma in questo modo, oltre a far conoscere realtà distanti ed allargare orizzonti e cultura, si potrebbe invogliare, in molti casi, ad “andare a vedere di persona l’effetto che fa“, come ciarlava un allegro motivo d’altri tempi, quando ci si trova immersi tra le bellezze ed i misteri del pianeta. Siamo sicuri che ne benficierà anche il turismo “in carne e ossa”.
Sandra Korshenrich