Trent’anni: e’ questa la richiesta avanzata dal pm Rosa Muscio per la condanna di Alberto Stasi, unico indiziato nel processo di Garlasco che tenta di far sulla morte della giovane Chiara Poggi avvenuta nell’estate del 2007. Il massimo della pena (per il rito abbreviato) dunque con le aggravanti per sevizie e i futili motivi.
Contro Alberto, stando alla requisitoria del pubblico ministero, ci sarebbe un quadro indiziario “grave e preciso” che lo indicherebbe come unico possibile autore dell’efferato omicidio. Le nuove rilevazioni riportate dal pm Muscio spostano l’orario della morte di Chiara alle 12.20, rafforzando l’ipotesi che Alberto abbia avuto tutto il tempo (oltre 40 minuti) per raggiungere la casa dell’allora fidanzata e commettere il delitto.
Ma sarebbero le macchie di sangue a “inchiodare”, secondo l’accusa, l’indagato. O meglio, l’assenza di esse nella scarpe indossate dall’imputato nel momento del presunto ritrovamento del corpo senza vita di Chiara. E ancora, la presenza delle tracce di sangue rinvenute sul dispenser del bagno e quelle rinvenute sui pedali della bicicletta di Stasi che sembrebbe complicare notevolmente la sua posizione.
Maria Saporito