La prima diagnosi sul premier, dopo l’aggressione in piazza Duomo, è stata eseguita all’ospedale San Raffaele, dove è stato ricoverato e dove stato subito raggiunto dai figli Piersilvio, Barbara ed Eleneora. Si tratterebbe di una perdita copiosa di sangue con lesione lacero-contusa interna ed esterna e due denti lesi, di cui uno superiore fratturato. Silvio Berlusconi, è stato inoltre sottoposto ad una tac e per precauzione sarà tenuto sotto osservazione per 24 ore.
Il presidente ha tranquillizzato tutti mentre veniva trasferito dal pronto soccorso in una stanza dell’ospedale: “Sto bene, sto bene” ha dichiarato Berlusconi, “ma sono amareggiato per questa campagna di odio nei miei confronti. Questo è il frutto di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l’aspettavo…”. Berlusconi ha precisato che ultimamente era sempre più spesso oggetto di ingiurie e offese che hanno fomentato l’odio nei suoi confronti. “Tutti dovrebbero capire che non è possibile oltraggiare un presidente del Consiglio, questa è la difesa delle istituzioni“.
L’aggressore del presidente, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe un uomo di nome Massimo Tartaglia, classe 1967, incensurato, che abita a Cesano Boscone (Milano) ed è in cura da 10 anni per problemi mentali al Policlinico di Milano . Il giovane, sconosciuto alla Digos, e che non apparterrebbe a centri sociali o organizzazioni extraparlamentari, è un ingegnere elettronico e co-amministratore di una ditta produttrice di obliteratrici per autobus a Corsico, nella provincia milanese. Per ora, alla luce delle dichiarazioni che l’uomo avrebbe rilasciato alla Digos, appare al momento più un gesto isolato, frutto di un disagio psichico, piuttosto che un tentativo di aggressione organizzato.
Daniele Vacca