Difesa Stasi: c’è da aver paura di questi pm

GIALLO GARLASCO: STASI E POGGI IN TRIBUNALE PER UDIENZAE’ durata 8 ore l’arringa sostenuta ieri dai legali di Alberto Stasi, unico imputato del processo di Garlasco che indaga sulla morte della giovane Chiara Poggi avvenuta nell’agosto del 2007. Una lunga e appassionata difesa per ribadire l‘innocenza del loro assistito e per scagliare una pesante accusa ai pm che pochi giorni fa avevavno parlato di un quadro indiziario pesante a carico del ragazzo, richiedendo per lui il massimo della pena (30 anni).

 C’è da avere “paura” di una pubblica accusa che, hanno detto i difensori di Stasi, continua a cambiare e rivisitare elementi di focale importanza (come l’ora del presunto decesso di Chiara) per sostenere una teoria accusatoria fatta di “è possibile” o “è probabile”.

“Le uniche certezze – ha sostenuto Angelo Giarda, avvocato di Alberto Stasi – sono che Chiara era viva alle 9.10, quando ha disinstallato l’allarme, e che Alberto era a casa sua fino alle 13.30, quando sono partite delle telefonate verso casa Poggi”. Elementi che, secondo la difesa, sarebbero stati accertati dalla scrupolosa consultazione dei tabulati telefonici e dalle numerose perizie informatiche effettuate sul computer dell’imputato.

Insomma, per i difensori del giovane Stasi, la pubblica accusa avrebbe privilegiato un percorso inverso, decidendo di individuare prima il colpevole e solo dopo gli indizi.

A difendere i pm ci ha pensato alla fine dell’udienza Gianluigi Tizzoni, legale di parte civile per la famiglia Poggi: a fare paura, ha replicato a Giarda, non è l’accusa, ma “gli assassini in libertà“. Lunedì prossimo lo stesso Tizzoni e i pm decideranno se replicare in aula alle pesanti accuse avanzate dalla difesa, in occasione dell’udienza fissata per il giorno successivo. Se non lo faranno il giudice, Stefano Vitelli, potrebbe entrare subito in Camera di Consiglio e accorciare così i tempi che porteranno al giudizio definitivo.

Maria Saporito