Napolitano: fermiamo l’esasperazione politica

stor_12024956_27500E a conclusione della convulsa giornata politica, inevitabilmente segnata dall’aggressione al premier Berlusconi avvenuta ieri sera a Milano, ci prova il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a smorzare i toni dell’accesa polemica. Nel tentativo di ristabilire gli equilibri fortemente compromessi. Ai microfoni del Tg2, il Capo dello Stato ha detto: “Vi è una esasperazione pericolosa della polemica politica, della lotta politica in Italia. E bisogna fermarla”.

“Non e’ la prima volta che lo dico, ma – ha continuato Napolitano – dopo quello che e’ accaduto ieri sera a Milano sono costretto a ripeterlo. E’ stato aggredito e ferito il presidente del Consiglio e anche se risulterà essersi trattato del gesto di uno squilibrato, dobbiamo esserne tutti ugualmente allarmati. E quando dico tutti – ha precisato il presidente – intendo tutti gli italiani che credono nella democrazia e che vogliono vedere garantita nel nostro Paese una pacifica convivenza civile”.

 “Impediamo subito e risolutamente – ha proseguito il Capo dello Stato – che rinascano forme di violenza che l’Italia in un passato non lontano ha già conosciuto e duramente pagato. Il mio appello è rivolto a tutti, in nome di un dovere di imparzialità che io ho sempre rispettato e che sono deciso a rispettare. E in questo momento davvero non ha senso che gli uni diano le colpe agli altri, per il clima che si e’ creato;  la verità – ha spiegato Napolitano – è che se si ha un senso della comune reponsabilità si deve tornare a un normale, civile confronto tra le diverse parti politiche e tra le diverse istituzioni”.

Insomma, per il presidente della Repubblica: “Bisogna rispettarsi reciprocamente, bisogna misurare le parole ovunque si parli, pesare i giudizi e non estremizzarli, si parli nelle piazze, nei congressi di partito, alla televisione”.

E per fugare ogni dubbio interpretativo, il presidente ha quindi fatto esplicito riferimento a tutti i protagonisti della scena politica italiana: “All’opposizione – ha detto – tocca, ed e’ una funzione essenziale in un sistema democratico, controllare, criticare, proporre con tenacia in un Parlamento che, come dice la Costituzione, e’ eletto per cinque anni. Quindi – ha aggiunto Napolitano – non si alimenti la tensione nè da una parte, cercando scorciatoie, nè dall’altra, vedendo complotti, anziché riconoscere dissensi”.

Ciascuno – ha rimarcato il presidente – faccia la sua parte, restando nei limiti del proprio ruolo che sono fissati in Costituzione: la politica, il governo, l’opposizione, la giustizia e dunque gli organi preposti all’attività giudiziaria.  Ai cittadini – ha continuato Napolitano – posso soltanto rivolgere, in estrema sintesi, un invito ad avere fiducia in tutte le istituzioni, a rispettarle, a mostrare quel senso di responsabilità che l’interesse comune richiede, l’interesse generale del Paese urgentemente richiede. Questo è il momento – ha concluso – per assumere comportamenti conseguenti”.

Maria Saporito