La Juventus, dopo due giorni di riposo, continua la sua marcia di avvicinamento all’ultima sfida casalinga dell’anno contro il Catania e lo fa rigorosamente a porte chiuse. Ovviamente il divieto di assistere agli allenamenti non ha colpito Jean Claude Blanc e Alessio Secco, ci mancherebbe, che ieri hanno assistito alla seduta diretta da Ciro Ferrara. Come sempre un breve colloquio al centro del campo per schiarirsi le idee prima di iniziare a sudare e a faticare. D’altronde bisogna dimenticare il doppio k.o. consecutivo tra Champions League e campionato patito contro Bayern Monaco prima e Bari poi. Chiellini procede spedito verso il recupero che avverrà ad inizio gennaio, alla ripresa del campionato, visto il delicato infortunio muscolare patito alla coscia destra (distrazione muscolare). Il difensore ha lavorato con il gruppo ad inizio seduta, salvo poi seguire un programma differenziato per non sforzare il muscolo in compagnia del preparatore atletico Scanavino. Insieme a lui anche Felipe Melo che contro i siciliani sarà in campo dopo aver “smaltito” la squalifica che lo ha costretto ai box in Puglia contro la formazione di Giampiero Ventura. Gianluigi Buffon, a soli due giorni dall’intervento al menisco esterno del ginocchio sinistro, ha cominciato le terapie in palestra e ha iniziato il programma di recupero che spera di esaurire entro il 24 gennaio contro la Roma. Si è rivisto in campo anche Vincenzo Iaquinta che sta cercando di tornare a disposizione il più in fretta possibile dopo l’operazione che anch’egli ha subito al menisco. Incredibile come sia soggettivo un intervento chirurgico. L’attaccante e Marchisio sono stati operati per lo stesso problema: entrambi al ginocchio, per la rottura del menisco esterno. Soltanto il ginocchio è differente. Per l’attaccante si tratta del sinistro, per il centrocampista del destro. Ma il tipo di intervento è stato kil medesimo. La differenza? Marchisio, nonostante sia stato operato 15 giorni dopo rispetto a Iaquinta è già rientrato ed ha dimostrato di essere tornato in forma (vedi il gol all’Inter). L’attaccante, invece, non è ancora tornato a disposizione e lo farà soltanto a metà gennaio. Forse ce la farà per la prima di campionato dopo le feste natalizie, precisamente il 6 gennaio a Parma. Stranezze dell’essere umano: ogni fisico reagisce in modo diverso agli infortuni o agli interventi chirurgici. I tifosi bianconeri sperano che Gianluigi Buffon faccia parte del “partito” di Marchisio e recuperi entro i 40 giorni di prognosi. L’unico assente durante l’allenamento di ieri era il brasiliano Amauri, fermo a causa di una faringite. L’attaccante dovrebbe recuperare in tempo per domenica, ma comunque si accomoderà in panchina, visto che a Bari ha giocato novanta minuti senza combinare un granchè. Del Piero, invece, sacrificato in terra di Puglia (complice anche l’infortunio a Camoranesi dopo nemmeno undici minuti dal suo ingresso al posto di Tiago), giocherà dal primo minuto al fianco di David Trezeguet, infallibile cecchino e giocatore indispensabile per la Juventus. Lo è da sempre, ma in particolar modo in questo periodo buio e difficile per i bianconeri. Il franco-argentino, infatti, timbra il cartellino dei marcatori da due partite consecutive e la sua vena realizzativa non s’è mai assopita. Lo spirito del rapinatore d’area è rimasto intatto e Ferrara ha bisogno come il pane dei suoi gol. Zitto zitto l’attaccante, pur giocando a pezzi, alcune volte partendo titolare, altre entrando a partita in corso, è il capocannoniere della squadra con 8 reti: 7 in campionato e 1 in Champions League. Contro il Catania, ovviamente, tra i pali ci sarà l’esordio di Manninger, mentre Felipe Melo riprenderà il suo posto al centro del campo complice la squalifica di Poulsen e l’infortunio muscolare di Sissoko. Camoranesi, ovviamente, resterà a guardare, ma l’entità dell’infortunio e e i tempi di recupero restano variabili. Il centrocampista sarà sottoposto a nuovi accertamenti nei prossimi giorni, appena l’ematoma alla coscia destra sarà riassorbito. Ma resta in piedi la certezza del lungo stop: tra i 70 e i 90 giorni. Nel frattempo guarderà la sua Juventus comodamente seduto sulla poltrona di casa o, eventualmente, in tribuna.
Andrea Bonino