Con 307 sì, 271 no e 2 astenuti, la legge Finanziaria 2010, targata dal ministro Giulio Tremonti, incassa la fiducia alla Camera dei deputati. Il via libera definitivo di Montecitorio è atteso nella giornata di domani, mentre già la prossima settimana la manovra potrebbe tornare al Senato per lapprovazione conclusiva. E la ventisettesima volta che lesecutivo giudato da Silvio Berlusconi ricorre alla fiducia; una decisione che nei giorni scorsi aveva provocato la reazione stizzita del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che aveva parlato di scelta deprecabile.
Lo stesso ministro Tremonti ha però voluto abbassare i toni della polemica: Il rapporto con Fini – ha detto – è sempre stato molto buono. Non sono queste le cose che causano le divisioni. E ancora: Spero che le tensioni nella maggioranza – ha continuato Tremonti – si risolvano presto.
Gli dà man forte il leader della Lega, Umberto Bossi che dice :Sono cose che si superano e assicura: Io sto con la maggioranza, sto con Tremonti.
La richiesta di fiducia sulla Finanziaria, ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: è un atto fondamentale del governo ed è coerente con il vincolo che lega costituzionalmente esecutivo e Parlamento. Non è – ha proseguito Cicchitto, fornendo la sua personale risposta allaccusa mossa da Fini – un espediente deplorevole, ma una diretta assunzione di responsabilità alla quale legare un giudizio più complessivo.
Ben diverse considerazioni giungono invece dallopposizione. Il governo sta svuotando il ruolo del Parlamento, ma il Pd non si rassegnerà ha detto Dario Franceschini, capogruppo dei democratici alla Camera; Siamo alla fiducia numero ventisette – ha insistito – un altro passo verso un silenzioso svuotamento del Parlamento.
Ma il giudizio più severo è, come spesso accade, quello formulato dal leader dellIdv, Antonio Di Pietro: Noi dell’Italia dei Valori – ha detto – riteniamo che questa non sia una Finanziaria ma, piuttosto, un carnevale degli evasori fiscali. È una finanziaria di cartone – ha ribadito Di Pietro – verso la quale questo governo ha dovuto chiedere la fiducia perchè neppure i suoi membri credono di poter giustificare il ricorso agli evasori fiscali per sistemare i conti dello Stato. Se sono evasori – ha concluso Di Pietro – non penseranno certo allo Stato ma solo agli affari loro.
Maria Saporito