E’ fresca la notizia, riportata dal New York Times, che riguarda i nuovi limiti imposti dal governo cinese nell’utilizzo di risorse web. Il giornale della Grande Mela spiega come queste misure siano parte della più grossa azione di restrizione nell’utilizzo della rete dallo scorso Giugno.
Ufficialmente le ragioni principali di questo nuovo stop risiedono, secondo il governo di Pechino, nel tentativo di salvaguardare i bambini dalla pornografia on-line e nella lotta alla pirateria. D’altra parte la misura viene percepita da altri soggetti come un tentativo di censura, poiché le nuove azioni governative non solo impediranno la visualizzazione di svariati siti che offrono video, film e videogame, ma renderanno più difficoltoso agli utenti cinesi l’apertura di siti personali.
Nel frattempo è stata intrapresa anche un’azione governativa parallela per spingere le compagnie telefoniche a limitare la circolazione di materiale pornografico via telefono cellulare.
Queste restrizioni fanno seguito a quelle di qualche mese orsono, tese a limitare fortemente l’accesso degli utenti a risorse quali Facebook, Twitter e YouTube.
Nel frattempo la società cinese sembra essersi spaccata sulle nuove restrizioni sopraccitate. Se da una parte varie associazioni dei genitori plaudono all’iniziativa governativa, sottolineando come queste azioni salvaguarderanno i propri figli dalla pornografia, dall’altra parte si sono schierati molti studenti che contestano tali limitazioni non gradendo le ricadute dirette sulla loro vita quotidiana.
Valeria Panzeri