Annozero, mafia e Berlusconi: le polemiche del giorno dopo

annozero“I Mandanti”, la puntata di ieri sera di Annozero, ha fatto il pieno di ascolti, risultando la trasmissione più vista della serata con 6.137.000 spettatori e quasi il 25% di share. Un grande successo che non fa altro che alimentare ulteriormente le polemiche, scatenate già ieri sera dagli auguri di Natale di Santoro, rivolti al premier, a Cicchitto e anche a Spatuzza, perché “me lo posso permettere – ha spiegato – dato che sono stato tra i principali obiettivi della mafia negli anni in cui la lotta alla mafia era più dura e anche più difficile […] e se noi poi attacchiamo Spatuzza significa che un pò noi lo intimidiamo e gli impediamo di raccontare tutto quello che sa“.

Il primo ad intervenire è Fabrizio Cicchitto: “Ringraziamo Santoro e Travaglio perché – ha detto il presidente dei deputati PdL – la trasmissione di ieri di ‘Annozero’ ha confermato l’analisi da noi fatta in Parlamento. Gli auguri a Spatuzza esprimono la filosofia di fondo di questa trasmissione“.
Capezzone rincara la dose, spiegano che “in ‘Annozero’ tutto (conduzione, filmati, interviste esterne, regia, pubblico, gestione degli spazi di parola) è ossessivamente e sistematicamente rivolto contro una sola parte. E ieri si è superato il limite. La domanda, a questo punto, è tanto semplice quanto chiara: perché gli italiani dovrebbero sentirsi in dovere di pagare il canone per stipendiare Santoro e Travaglio e subire simili esempi di scatenata faziosità?”.

Considerato il grande amore del Popolo delle Libertà per la legittimazione del “popolo”, Capezzone potrebbe rivolgere questa domanda agli oltre sei milioni di telespettatori di ieri sera che hanno seguito Annozero ritenendola, dunque, degna del servizio pubblico molto più di tante altre trasmissioni che permettono sistematicamente a Mediaset di vincere la “guerra” dello share in prima serata. Ma, forse, è proprio questo che Capezzone vorrebbe.

Ma anche Giorgio Merlo, vice presidente della Commissione Vigilanza Rai in quota PD, non è da meno. “Annozero si conferma – ha detto parlando con i cronisti – al di là di qualunque richiamo o di qualunque appello, come una zona franca all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo. E cioè uno spazio dove si può dire ciò che si vuole, come si vuole e quando si vuole. Una zona franca, appunto, dove le regole e i documenti che disciplinano un servizio pubblico possono essere rispettati o meno, senza alcun vincolo”.

Nel frattempo anche gli organi di stampa riconducibili al Presidente del Consiglio non stanno certo a guardare. Panorama denuncia i “i brigatisti dell’odio, belve assetate di sangue, nell’attesa che gli venga segnato il bersaglio” e i “cultori dell’odio”, fra cui, naturalmente, figura Marco Travaglio, mentre Il Giornale si spinge oltre, attribuendo ad Annozero la responsabilità della bomba esplosa due giorni fa alla Bocconi di Milano, per opera di “fans di Santoro e Travaglio, che li ha confortati e forse incoraggiati sostenendo che è giusto odiare e augurarsi la morte fisica degli avversari…”.
Neanche una settimana dal quarantennale e, a quanto pare, i giornalisti de Il Giornale si sono già dimenticati di Piazza Fontana.

Mattia Nesti