New York: Quattro morti ammazzati alle porte di Central Park

nypdE’ questo , più un ferito grave, il conto delle vittime di uno scontro a fuoro avvenuto in piena Manhattan e a qualche minuto di strada dal polmone verde della grande mela, il Central Park. Della vicenda non si sa ancora più di tanto, in quanto appena battuta dalle agenzie,quel che è certo è che un uomo armato, ha fatto irruzione in un appartamento di una via a cavallo tra 83esima e l’84esima strada, aprendo improvvisamente il fuoco contro gli inquilini, freddando quattro persone appunto e ferendo gravemente la quinta, una donna, portata all’ospedale(il St.Luke’s Roosevelt Hospital) in condizioni critiche.

Negli Stati Uniti come è noto in alcuni stati è ancora in vigore la pena di morte. New York è tradizionalmente ostile a questa pratica pur legalmente  ancora in vigore;verrà chiesta, ad esempio, per i terroristi responsabili dell’attentato alle Twin Towers, lo stesso Barack Obama si è detto favorevole a questa ipotesi e anzi di essere un suo espresso desiderio, anche se diplomaticamente ha usato l’espressione “la mia amministrazione lo vuole”.

Nonostante questo deterrente “assoluto”, la violenza gratutita e spesso fatale negli U.S.A. è sempre molto presente; tra i tanti, il recente caso di Fort Hood in Texas, dove morirono13 persone per mano di un militare statunintense  è lì a ricordarcelo.

Ciò però non fa altro che polarizzare una disputa che sembra essere eterna: da una parte  gli abolizionisti della pena di morte, che sostengono appunto per il fatto che la violenza non accenna diminuire, che sia una pratica inutile e incivile. Dall’altra invece ci sono i sostenitori della “condanna finale”; le loro motivazioni si basano sull’esatto contrario di quelle degli abolizionisti, vale a dire che la pena di morte è troppo poco applicata per essere un reale deterrente contro la criminalità.