Dal 2010 sarà possibile anche in Italia aderire ad una richiesta collettiva di risarcimento danni e per questo il Codacons sta raccogliendo adesioni contro Trenitalia per denunciare i suoi numerosi disservizi: le voci di studenti, impiegati, professori, dirigenti, militari, potranno finalmente alzarsi per denunciare gli innumerevoli disagi, non ottenendone stavolta in cambio solo la beffa dell’aumento immotivato dei biglietti. D’altra parte, tutti, ma proprio tutti, almeno cento volte nella vita, hanno avuto a che fare con ritardi, cancellazioni, “problemi tecnici di linea”, scioperi, e tutti, ma proprio tutti, una volta messi in viaggio, hanno riscontrato le pessime condizioni igieniche in cui versano le carrozze, la scortesia e il pressappochismo di gran parte del personale ferroviario, l’assenza di sicurezza, insomma, una serie tale di controindicazioni da costringere i più a desistere, la volta successiva, dalla scelta del treno come mezzo di trasporto. Questa moltitudine parteciperà di certo alla raccolta di adesioni lanciata dal Codacons.
Cos’è la Class action? A meno di ulteriori rinvii o cambi di rotta, da gennaio del 2010 anche in Italia si avrà la possibilità di fare cause di gruppo. La class action italiana sarà però, per molti aspetti, diversa da quella americana, soprattutto per il suo punto più dolente, ossia la mancanza della retroattività: non si potrà applicare a tutti i vecchi danneggiamenti ma solo a quelli che verranno. Una clausola che intende preservare il sistema dal proliferare selvaggio di azioni collettive, ma che comporta una sorta di “spuntatina” di questo strumento di tutela giuridica pensato per la difesa dei diritti del consumatore.
Il Codacons non è nuovo ad azioni legali contro Trenitalia. A partire dal 2002 sono molte le sentenze che hanno costretto la società ferroviaria a risarcire danni ai suoi passeggeri: l’ultima risale agli inizi di quest’anno quando il Giudice di pace di Roma ha condannato Trenitalia, per aver fatto viaggiare un passeggero al freddo e senza riscaldamento, ad un risarcimento di 350 euro più 1.300 di spese legali, oltre alla pubblicazione della sentenza sui quotidiani “Il Sole24 ore”, “La Repubblica” e “Il Mattino”.
Per aderire all’iniziativa del Codacons, è sufficiente compilare il modulo pubblicato sul sito dell’associazione e seguire le istruzioni riportate. La rivoluzione che si prospetta potrà avere serie conseguenze nei confronti della società, perché questi risarcimenti, che singolarmente possono sembrare irrisori, potrebbero raggiungere livelli astronomici qualora il fronte degli aderenti si facesse ampio. Chiaramente si spera che ciò non avvenga, ma che, piuttosto, l’introduzione di questa normativa incentivi la società a migliorare un servizio che adesso, in termini di qualità, è uno dei peggiori d’Europa.
Stefano Crupi