
Jon Morter e sua moglie Tracy, decisi a impedire che per il quinto anno di fila X-Factor dominasse la classifica, hanno lanciato una sfida via social network: “Stanchi del fatto che il nuovo uscito dal karaoke di Simon Cowell (il produttore di X-Factor, ndr) sia il numero uno a Natale?”.
Da quattro anni a questa parte, la canzone in cima alla classifica natalizia inglese dei singoli è sempre quella la vincitrice di X-Factor. Sembrava che la situazione sarebbe stata la stessa anche per il 2009 ma a mettere i bastoni tra le ruote a Joe McElderry, vincitore dell’edizione di quest’anno, è arrivato
Facebook. Morter e Tracy, hanno scritto: “Allora chi ci sta a fare un acquisto di massa del brano ‘Killing In The Name’ come protesta alla monotonia di X-Factor?“.
La proposta ha avuto così tanto successo che il gruppo su Facebook ha sfiorato il milione di iscritti e, quel che più conta, è riuscita nell’intento: Killing In The Name, acquistata tramite download, è in testa alla classifica. C’è un che di simbolico nel fatto che una canzone di protesta sconfigga la creatura di Cowell, il quale dava per scontato vincere anche quest’anno, ma forse ancora più significativo è il nome del gruppo che l’ha scritta, ossia i Rage Against The Machine (Furia contro la macchina). La furia contro X-Factor ha avuto ragione del successo costruito a tavolino. Killing in The Name ha così stabilito un nuovo record per quanto riguarda i brani scaricati in una sola settimana in Gran Bretagna. I membri dei Rage Against The Machine hanno apertamente sostenuto l’iniziativa ma anche nomi celebri della musica, tra cui Paul McCartney, si sono esposti in favore.
Riccardo Basile