Gioia Tauro: le mani della ‘ndrangheta sul porto

porto_gioia_tauroUn imponente giro d’affari che dalla lontana Cina approdava al porto di Gioia Tauro, attraverso un meccanismo illecito ben oliato favorito dalla n’drangheta. E’ questa la scoperta a cui sono giunti i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e gli specialisti dei Ros che stamattina hanno arrestato 26 persone (gli ordini emessi sono 27 ma un indagato non è stato raggiunto perchè all’estero).

Il business interessava merci contraffatte che giungevano al porto di Gioia Tauro “senza grattacapi”, grazie alla complicità di società di import-export che eludevano controlli e garantivano agevolazioni.

Gli affari, coordinati dalla mafia locale, erano talmente convenienti da attrarre anche i traffici destinati ad altri porti, come quello di Napoli.

Le manette sono scattate per diversi affiliati alle n’drine del territorio, oltre che per imprenditori e per rappresentanti dell’amministrazione locale.

L’indagine, che ha portato al sequestro di molti container di merce per un valore di decine di milioni di euro, ha inoltre dimostrato che l’attività illecita non si fermava a Gioia Tauro. I faraonici profitti ricavati dai traffici portuali venivano infatti riciclati in immobili e strutture alberghiere del Lazio.

Maria Saporito