E’ uscito ieri, nelle sale italiane, “Amelia“, il film di Mira Nair, prodotto dalla 20th Century Fox, con Hilary Swank, Ewan McGregor e Richard Gere.
Il film evoca la vera storia di Amelia Earhart (Hilary Swank), la prima donna aviatrice ad attraversare l’Oceano Atlantico, a tentare il giro del mondo, scomparsa tragicamente il 2 luglio del 1937, tentando, in solitaria, di oltrepassare l’Oceano. La sua morte prematura e circondata di mistero l’ha avvicinata al mito letterario: la sua tomba fu proprio quell’Oceano che l’ha resa una leggenda nella storia americana del Novecento. Inutili, le ricerche e le indagini del presidente Roosevelt per cercare di chiarirne la vera causa della morte.
Ma il film si ferma prima, al momento che precede la fine della vita. Quello che interessa alla regista non è il mito ma la donna, il modo di Amelia di vivere al di fuori di ogni schema. A tal proposito, l’attrice protagonista, intervistata dal quotidiano La Stampa, ha dichiarato: “Amelia era un’avventuriera, una donna piena di curiosità che non ha mai sentito di doversi scusare per fare come voleva, che aveva realizzato che la vita è breve e che dobbiamo viverla al massimo. Io credo nella monogamia, ma mi sembra interessante che lei abbia scelto di vivere come le pareva, divisa tra due uomini. E’ ancora difficile oggi per una donna inseguire i propri sogni ed essere quello che vuole e non quello che le è stato prescritto dalla mamma o dal suo uomo. Pensiamo a che cosa deve essere stato vivere secondo questi principi negli Anni Trenta”.
Film per tutti! Ma soprattutto per chi, a Natale, vuole evitare “cinepanettoni” e “commediucce romantiche”!
Valentina Carapella