“Aggressione” al Papa in Vaticano, secondo Gasparri è arrivata l’ora delle misure eccezionali (in Italia?)

LGCA3TJYEBCA7Z5WTQCA5BLDR6CA7SRAPPCA0V68ZZCA3AUNKYCAMJRWCRCAFX0AX0CA7RCQZMCA6QEG9BCAMC9G86CA8ADBO7CAIVIYE8CAYZDWA7CAEG60Y3CA6RPASWCAJPTQFMCAKFK3G5CAQ74USMLa “spinta” di Susanna Maiolo al Papa, continua a fare notizia, seppure indirettamente, anche nella giornata di Santo Stefano. Nonostante, a onor di cronaca, non si sappia ancora cosa volesse fare la ragazza italo-svizzera una volta saltata la transenna (spingere, aggredire o semplicemente salutare), alcune componenti del mondo politico avrebbero già individuato il metodo per impedire che gesti come quelli di Susanna Maiolo posssano ripetersi in futuro.

In un suo intervento a Repubblica di questa mattina, proprio in merito ai fatti di Piazza San Pietro, il presidente dei senatori del Pdl, l’ex anennino Maurizio Gasparri, avrebbe sottolineato la necessità di interventi legislativi di tipo eccezionale perchè “il Papa è un riferimento planetario e troppi folli e provocatori potrebbero essere tentati”. Cosa si intenda per intervento legislativo eccezionale viene immediatamente specificato (ma non troppo) da Maurizio Gasparri, secondo il quale a questo punto serve “una stretta, una vigilanza a tutela delle supreme autorità.”.
L’uso del plurale lascerebbe intendere anche un riferimento alla vicenda dell’aggressione di alcune settimane fa al premier Silvio Berlusconi da parte di Massimo Tartaglia.

Gasparri si è sempre distinto per la sua adesione ad una politica all’insegna del “legge e ordine”. In merito però alla sua dichiarazione ci sarebbe un piccolo particolare da rilevare: quanto è avvenuto la notte di Natale in Vaticano è sottoposto alla giurisdizione di un paese estero, appunto la Città del Vaticano. In un video-interivista di Repubblica questo punto è chiarito efficacemente.

Per cui, dalla dichirazione di Gasparri sembrerebbe che poichè il sistema di protezione di un paese estero si è, forse, dimostrato lacunoso, in Italia dovrebbero arrivare misure eccezionali.

Enzo Lecci