Abbandonate le piste pericolose dell’Africa del Nord ormai entrate nella storia. Per il secondo anno consecutivo, il raid nato come Parigi- Dakar, si sposta in SudAmerica, in zone altrettanto difficili ma fuori dai rischi di rapimenti e terrorismo. Il primo gennaio, difatti, scatta da Buenos Aires il rally che toccherà Argentine e Cile passando tra le difficoltà della Pampa e delle Ande. Al via sono previsti all’incirca 500 veicoli tra moto, auto, camion e quad. il percorso, che verrà affrontato in due settimana con arrivo previsto per il 17 gennaio, avrà un lunghezza di ben 9 mila chilometri. La corsa prevede una ripartizione abbastanza equilibrata di tappe e sfide fra Argentina e Cile. In Argentina i concorrenti toccheranno le province di Cordoba, La Rioja, Catamarca, San Juan, Mendoza e La Pampa. In Cile attraverseranno le regioni di Copiapò, Antofagasta, Iquique, La Serena e Santiago. Anche se il deserto africano ha insidie e problematiche tutte particolari, le piste andine scelte dagli organizzatori non sono certo una prova da poco per i concorrenti. Le dune cilene sembrano infatti vere e proprie montagne e, dicono gli esperti, devono essere scalate e discese dai lati. Il momento chiave del percorso è previsto nella traversata del deserto dell’Atacama, in cinque tappe con una giornata di riposo ad Antofagasta. Molti i protagonisti attesi alla competizione. Nelle auto, tra tutti, il francese Giniel de Villiers su Volkswagen. Vincitore della passata edizione e in cerca di un memorabile bis sempre in terra sudamericana. Delusione, invece, per quanto riguarda le moto vista la mancata presenza del marchio KTM, capace 12 mesi fa di portare lo spagnolo Marc Coma all’ottavo trionfo consecutivo.
Paolo Piccinini