Il patto Fini-Berlusconi e la truffa dei partiti sui rimborsi elettorali

width=300Nella gara dei rimborsi elettorali, o meglio dei finanziamenti pubblici ai partiti, il Popolo delle Libertà primeggia. Nelle scorse politiche il partito del premier ha dichiarato una spesa di 68 milioni di euro, di cui ne sono stati accertati 53. Questo ha portato nelle casse del partito ben 206 milioni di euro, la cui suddivisione segue la falsariga della spartizione delle poltrone: 75% agli ex-forzisti, e il 25% agli ex-An. Queste condizioni sono state poste nero su bianco dai due leader, davanti ad un notaio, la sera del 27 febbraio 2008, giornata in cui fu sancita la nascita del partito.

Secondo il rapporto della Corte dei Conti, il Pdl avrebbe dichiarato 15.801.955 euro di spese per viaggi e telefoni, di cui son state dichiarate effettive solo 652 mila euro. Una differenza di 15 milioni di euro, 24 volte tanto le spese verificate.

Ma il business dei rimborsi interessa tutta la classe politica: il Pd che ha speso 18 milioni nella tornata elettorale delle politiche del 2008 incasserà in un quinquennio 180 milioni di euro. La Lega che ha avuti uscite pari a 3 milioni riceverà 41 milioni di rimborso. L’Italia dei Valori che ha speso 3 milioni ne percepirà 21.

Questi sono i risultati di una normativa ideata dopo il referendum abrogativo del 1993 che abrogò il finanziamento pubblico ai partiti e permise l\’introduzione del rimborso elettorale da percepire in base ai voti ottenuti e non alle spese sostenute. È il timore di una modifica della suddetta norma a indurre i partiti a gonfiare le spese. Una tendenza messa in evidenza anche dai magistrati contabili.

Proprio la Corte dei Conti, sollecita una modifica della legge in modo che il contributo sia «parametrato in stretto collegamento con la spesa sostenuta e contabilmente giustificata».

L’istituto del rimborso elettorale, ha continuato così a finanziare i partiti, facendo lievitare le spese da parte dello Stato di oltre 10 volte. Infatti si è passati dai 47 milioni erogati nel 1994 ai 503 milioni del 2008 (quasi 5 finanziarie). Ma il dato più allarmante riguarda il fatto che in questi ultimi 15 anni lo Stato ha versato nelle tasche dei partiti ben 2,2 miliardi di euro a fronte dei 579 milioni di spese. Un guadagno netto di 1,6 miliardi di euro.

Daniele Vacca