PESCARA, 29 DIC – Il nome di Flaiano è legato indissolubilmente a Roma, la città – amata e odiata- nella quale ha vissuto dal 1953 fino alla sua morte: testimone delle evoluzioni e degli stravolgimenti urbanistici, dei vizi e delle virtù dei cittadini romani, egli ha saputo osservare e rappresentare la Capitale in tutti i suoi aspetti, dai cantieri, ai locali della Dolce Vita, dagli studi di Cinecittà alle strade trafficate.
Romano d\’adozione, Ennio Flaiano era nato a Pescara nel 1910: ora la sua città natale si prepara a festeggiare il centenario della sua nascita con un serie di eventi che comporranno “ una delle manifestazioni più significative del 2010.” Lo ha annunciato questa mattina, in conferenza stampa, il presidente del Consiglio Comunale, Licio Di Biase.
Intellettuale dagli interessi vasti e multiformi – giornalista, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore – Flaiano aveva iniziato nei primi anni \’30 collaborando, dopo l\’incontro con Mario Pannunzio, con le riviste Oggi, Il Mondo e Quadrivio. Primo vincitore – con il suo più famoso romanzo, \’\’Tempo di uccidere\’\’- del Premio Strega, nel 1947, stigmatizzò gli aspetti paradossali della realtà contemporanea nelle sue numerose opere narrative, tutte percorse da una originalissima vena – ironica ed acre ad un tempo – sempre in bilico tra una raffinata analisi di costume ed un vivo senso del grottesco.
Nel 1943 inizia a lavorare per il cinema collaborando, con i più grandi registi della sua generazione – Federico Fellini, Roberto Rossellini, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni e molti altri – alla realizzazione di numerosi film, pietre miliari della storia del cinema italiano (e non solo): Guardie e ladri (1951), I vitelloni (1953), Dov\’è la libertà? (1953), La strada (1954), La dolce vita (1960), La notte (1961).
Giuliana Ricci