Si è concluso con un nulla di fatto il tavolo del centrosinistra da cui sarebbe dovuto uscire il nome del candidato del Partito Democratico alle prossime Elezioni regionali del Lazio. L’ennesimo incontro – il quinto – andato a vuoto tra gli esponenti laziali del Pd rischia così di gettare il partito in una situazione di stallo, a pochi mesi di distanza dalla consultazione elettorale che eleggerà il nuovo governatore.
Uno dei nomi più gettonati per la candidatura, l’attuale presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, si chiama fuori dalla corsa: “Chi fa il mio nome non è autorizzato a farlo”, dichiara Zingaretti, che non risparmia feroci critiche al suo partito. “Non condivido questo immobilismo, c’è una fase di stallo ingiustificata perché ci sono molte candidature che potrebbero vincere, se messe in campo. Chi ne ha la responsabilità, scelga ora per sbloccare la situazione”.
Il presidente della Provincia lancia la propria rosa di candidati, tra cui spiccano le figure già note di Giovanna Melandri, Esterino Montino e Debora Serracchiani, proponendo anche nomi a sorpresa quali Enrico Letta o Rosy Bindi. Mentre in altri esponenti del Pd si fa strada l’idea di scegliere il candidato attraverso lo strumento delle primarie, per il partito resta da affrontare anche il problema delle alleanze elettorali.
Nel Lazio, l’Udc sembra ad un passo dall’accordo di alleanza con il centrodestra, e anche i Radicali – assenti all’ultima riunione della coalizione di centrosinistra – appaiono più propensi ad aggregarsi a sostegno di Renata Polverini, la candidata già ufficializzata del Popolo delle Libertà. Chi, il prossimo 28 marzo 2010, sfiderà la 47enne sindacalista segretaria dell’UGL? Il prossimo tavolo del Pd è fissato per il 4 gennaio, data per la quale appare però improbabile una definitiva soluzione.
Daniele Ciprari