Nel giorno in cui Al Qaida, diffonde altre tre fotografie che ritraggono il connazionale Sergio Cicala e sua moglie Philomenee Kaberee circondati da terroristi che si sono qualificati come miliziani del gruppo Al Qaida per il Magreb, continua a rimbombare l\’eco delle parole adoperate solo poche ore prima del nuovo comunicato dei terroristi, dal ministro della
difesa La Russa.
Il responsabille delle forze armate non sarebbe stato affatto tenero con Sergio Cicala, il pensionato originario di Palermo in mano insieme alla moglie a un gruppo terrostico che lo avrebbe trasferito dalla Mauritania al vicino Mali.
Secondo Ignazio La Russa, Sergio Cicala sarebbe un irresponsabile, visto e considerato che non solo ha ignorato tutti gli appelli della Farnesina a evitare di muoversi nell\’area della Mauritania, una zona fuori controllo e in mano a bande di estrazione diversa, ma non avrebbe tratto alcuna lezione dalla disavventura capitatagli anni fa quando il mezzo su cui viaggiava saltò in area su una mina.
Questa circostanza, riferita al passato di Sergio Cicala, circola sui media già da alcuni giorni ed è diventata, suo malgrado, un argomento che spesso viene usata da chi non vede la necessità che lo stato si impegni economicamente a cercare di fare il possibile per salvare Sergio Cicala e sua moglie.
Non ci si intende chiaramente riferire al ministro La Russa, il quale ha anche sottolineato che sarà fatto il possibile e anche l\’impossibile per riporatali a casa, tuttavia ci si chiede se non sarebbe stato il caso di evitare di fare questa considerazione, considerato che anche il ministro Frattini aveva suggerito ai media di evitare di fare troppo rumore attorno a questa videnda, come del resto avviene in tutti gli altri paesi in analoghe situazioni: quando c\’è un connazionale rapito, prima lo si salva e poi si può anche giudicare il suo comportamento.
Enzo Lecci