E’ tipico dell’essere umano, a fronte di grandi avvenimenti che ruotino attorno al “potere”, esibirsi nell’elaborazione di più o meno veritiere “teorie del complotto”.
Anche in occasione dell’aggresione a Silvio Berlusconi, avvenuta a Piazza del Duomo il 13 dicembre scorso, era subito nate, sulla rete, decine di tesi che sostenevano l’assoluta falsità di quanto successo.
I dati allora assunti come prove del “complotto” erano diversi: il fatto che Berlusconi, coprendosi il viso, fosse rientrato in macchina e poi fosse riuscito sanguinante, fatto mai avvenuto nei tantissimi casi di attentati a personaggi pubblici di rilievo, la foto che mostrava come il sangue sul volto del premier sembrasse già secco mentre si allontanava dalla piazza, la situazione politica del momento, in cui l’attentato era quanto di meglio potesse “desiderare” il Presidente del Consiglio per risalire nei sondaggi.
Per non parlare, poi, del litro e mezzo di sangue perso dal premier, quando nei fotogrammi in cui si allontana da Piazza Duomo si assiste ad un emorragia ormai bloccata, con la giacca completamente priva di alcuna macchia di sangue.
Contro alla tesi della messinscena, naturalmente, rimangono le foto di Berlusconi che esce dall’auto obiettivamente sconvolto, assente, con un’espressione tipica di chi ha subito un forte trauma e non è ben consapevole di quanto stia accadendo.
Oggi, a quasi un mese dall’aggressione, i “complottisti” hanno dalla loro parte una nuova possibile prova, grazie al blog di “San Precario”, uno dei primi firmatari dell’appello online che portò alla nascita del “No Berlusconi Day” (il quale, naturalmente, vanta la sua teoria del complotto, anch’essa in parte dimostrata, che vorrebbe la regia di Di Pietro dietro tutta la mobilitazione del “popolo di Facebook”).
Sul blog, infatti, appaiono in esclusiva, per volere di un anonimo fotografo amatoriale, le foto della prima uscita pubblica del premier dopo l’aggressione, in un supermercato dell’hinterland milanese lo scorso 31 dicembre.
Nella foto, in cui il premier è circondato da una ventina di curiosi, si vede chiaramente come il premier abbia sul volto due cerotti: uno sul naso e uno sulla guancia sinistra.
Il problema, secondo molti utenti, è che in Piazza Duomo il premier presentava un taglio sotto l’occhio sinistro, e non all’altezza della guancia, apparso, tra l’altro, quando era uscito dall’auto per “rassicurare i sostenitori” e non nelle foto scattate negli istanti successivi all’impatto con la statuetta.