L’odissea degli animali: a Caltanissetta scoperto un allevamento lager di volatili pregiati

Non c’è pace  in nessun angolo del mondo per gli esseri viventi che non appartengano alla specie umana. Giornalmente si sentono casi di cani o gatti maltrattati,uccisi, torturati o rinchiusi in strutture che sono dei veri e propri campi di concentramento, abusivi o legali, all’insaputa delle autorità. Questa volta raccontiamo un caso mediaticamente più insolito, non per questo meno grave;

Pochi giorni fa a Caltanissetta, capoluogo di provincia siciliano, un’operazione frutto di una collaborazione tripla tra LIDA, WWF e Carabinieri ha smembrato un allevamento lager di volatili, anche di speci decisamente pregiate. La cosa più incredibile è che in questo caso i responsabili non si sono limitati alla detenzione e alla vendita. Avevano infatti creato un vero e proprio ambiente per la  riproduzione di animali non esistenti in natura, a scopo di vendita.  Questi animali quindi vivevano in prigioni anguste e venivano costretti a riprodursi con specie diverse , specie che probabilmente non erano nemmeno in grado di riconoscersi tra loro.  Sarebbe come rinchiudere un essere umano, uomo o donna che sia, e un cane ( o un gatto , o un cavallo), in una gabbia  di dimensione appena sufficienti  e costringerli a riprodursi tra loro. Il paragone è ardito, ma regge; due specie diverse che poco c’entrano a livello biologico e nulla a livello riproduttivo costrette ad accoppiarsi. Una cosa da far accapponare la pelle; purtroppo molti sono convinti che gli animali non provino queste sensazioni, purtroppo, per loro, non è così. 

I volatili, ora in salvo, grazie ai volontari, alle guardie zoofile e ai Carabinieri, ai quali deve essere riconosciuto il merito di essere sempre molto impegnati su questo fronte in tutte le parti d’Italia, sono stati liberati nelle campagne. Il responsabile , un disoccupato locale  è stato denunciato alla magistratura e dovrà rispondere di vari reati, primo fra tutti il maltrattamento di animali.

Allo scopo di combattere queste ingiustizie e partendo dal fatto che in un mio articolo precedente ho scritto personalmente un appello al Sottosegretario Francesca Martini, pubblico nuovamente questo appello e così faro’ ogni volta che un mio articolo verterà sulle ingiustizie perpetrate ai danni degli animali, di qualunque specie.

L’appello in questione è solo scritto da me, ma “appartiene idealmente e concretamente a qualunque volontario o amante degli animali che ci si voglia riconoscere e ne condivida il contenuto”

On Francesca Martini, sarebbe possibile progettare una legge nella quale il reato di maltrattamento uccisione e/o abbandono di animali sia associato ad un reato di natura psicologica ai danni di tutte quelle persone che si occupano, spesso gratuitamente, ed anzi con ingenti esborsi economici, di salvaguardare la salute animale nel nostro paese? un reato che fosse equiparato a quello di violenza psicologica, come nel caso della “vessazione” ad esempio? Sarebbe inoltre possibile applicare  le pene previste ( che a mio parere andrebbero aumentate ulteriormente ) dalla legge 189/04 ,contestualmente a quelle per i reati di violenza psicologica?

Il materiale per questo articolo mi è stato fornito su esplicita autorizzazione di una sua volontaria dal sito www.gattopoli.it . Allego anche il link al comunicato rilasciato dallo stesso sito per chi volesse conoscere in dettaglio la dinamica del salvataggio. http://www.gattopoli.it/news/caltanissetta-nuova-operazione-di-lida-e-wwf.html

A.S.