E’ iniziato alle 13:45 l’attesissimo pranzo a Montecitorio tra il premier, Silvio Berlusconi e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, con cui nell’ultimo periodo, vi erano stati molti dissapori.
Ciò è testimoniato dal fatto che circa due mesi fa è stata interrotta la routine della colazione di lavoro del giovedì, in cui erano soliti incontrarsi i leader del Pdl per discutere sull’agire del governo. Inoltre, da due mesi non vi è più stato nessun incontro, se si esclude la visita di Fini alla clinica milanese in cui era ricoverato il Cavaliere dopo l’aggressione. L’incontro a cui hanno partecipato anche il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il vicepresidente dei deputati Italo Bocchino, servirà per sciogliere i nodi della maggioranza sul tema della giustizia e per discutere della promozione di due sottosegretari.
Uno di questi, Daniela Santanchè, non andrebbe molto a genio al presidente della Camera, con cui in passato si è verificato qualche scontro a livello politico quando divenne promotrice di una scissione all’interno di An. L’eventuale assenso di Fini alla nomina della Santanchè a sottosegretaria al Welfare, avrebbe come contropartita la nomina di Andrea Augello ,ex An, a sottosegretario per i rapporti con il Parlamento.
Un altro nodo da sciogliere riguarda il nome del candidato del Pdl alla presidenza della regione Campania, dopo che lo stesso Fini aveva dichiarato non opportuna la candidatura del sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Nicola Cosentino, oggetto di inchieste giudiziarie che lo vedrebbero vicino agli ambienti della camorra.
Le numerose tensioni di questi tempi, verificatisi all’interno della maggioranza, sarebbero state alimentate ulteriormente dalle recenti dichiarazioni del presidente della Camera in cui sosteneva che “la legittimità a governare non si ottiene una volta per tutte con l’esito del pronunciamento elettorale ma bisogna riconfermarla nel rapporto virtuoso tra esecutivo e Parlamento.”
Inoltre Fini , nell’ultimo Consiglio dei ministri, avrebbe bocciato la proposta del deputato Niccolò Ghedini e del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, riguardante il decreto legge che avrebbe bloccato, da due a tre mesi, i processi in cui non fosse stata data la possibilità all’imputato di chiedere il rito abbreviato. Tutto ciò avrebbe irritato non poco il Cavaliere. Tuttavia l’incontro di oggi , secondo quanto fonti ai massimi livelli del pdl avrebbero dichiarato ad affaritaliani.it, sancirebbe l’armistizio tra i due leader.
Daniele Vacca