Il ritorno su Titano, la più grande luna di Saturno, potrebbe essere l’obiettivo di una nuova missione spaziale. Tuttavia «è difficile dire quando potrebbe partire: saranno necessari ancora dieci o vent’anni». Lo ha affermato la planetologa Carolyne Porco, dell’università di Boulder (Colorado), a capo della squadra che analizza per la Nasa le immagini di Saturno inviate a Terra dalla sonda Cassini.
Nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), la sonda Cassini sta inviando a Terra da oltre cinque anni immagini dettagliate di Saturno, con il suo sistema di anelli e lune. «Sono immagini numerose e molto interessanti dal punto di vista scientifico – ha osservato l’esperta – e in questa fase siamo concentrati sulla loro analisi che, siamo sicuri, porterà nei prossimi anni a numerose scoperte scientifiche -. Le immagini tridimensionali degli anelli di Saturno – ha continuato Porco – ci stanno permettendo di conoscere queste formazioni con un dettaglio senza precedenti. In quei detriti di polveri e ghiaccio si nasconde la chiave per capire il meccanismo che ha portato alla formazione del sistema solare e di tutti gli altri sistemi planetari».
Dal punto di vista geologico e geografico, Titano è diverso da tantissimi altri corpi del sistema solare, ma simile alla Terra. Per questo si sta pensando a una nuova missione per tornare a esplorare Titano oppure un’altra luna di Saturno, Encelado, coperta di ghiaccio e geologicamente attiva.
Maria Elena Tanca