Non vuole essere un remake dell’onirico e sinuoso 8 1/2 di Federico Fellini, ma è certamente ispirato all’analisi del sogno e dei sogni che il regista italiano opera in quella che è considerata la miglior pellicola cinematografica di tutti i tempi.
Nine di Rob Marshall è la versione cinematografica dell’omonimo musical di Broadway, che riporta somiglianze ben poco nascoste con il già citato capolavoro felliniano. A cominciare dai nomi.
Il protagonista è Guido Contini, un regista sull’orlo di una crisi creativa, diviso tra l’amore che prova per la moglie Luisa, la passione carnale per l’amante Carla, la curiosità per la musa Claudia, i ricordi di sé bambino in conflitto con la madre. Guido è in cerca di una storia da raccontare, ma per farlo deve affrontare i sensi di colpa e le sue ansie, cercando di riconciliarsi con tutte le figure femminili della sua vita.
Il titolo del film fa infatti riferimento al personaggio di Guido a nove anni, suo alter-ego nel musical che assume notevole importanza nel contesto della storia.
Il ruolo di Guido doveva essere inizialmente interpretato da Antonio Banderas, che aveva già incarnato il personaggio nella versione teatrale, ma in seguito fu scelto Daniel Day-Lewis. Il cast femminile è di gran lunga più affollato, dati i numerosi ruoli da portare sulla scena: Marion Cotillard, Penélope Cruz, Judi Dench, Kate Hudson, Nicole Kidman (nel ruolo che fu della splendida Claudia Cardinale) e Sophia Loren.
Non resta che constatare personalmente (il film è uscito oggi nelle sale italiane) se l’omaggio alla creatività del regista romagnolo, oltre a farci inorgoglire un po’, ci renda effettivamente soddisfatti.
Claudia Fiume