“Io non solo mi considero il candidato naturale del popolo del Partito Democratico ma in questo momento mi considero anche il candidato che deve far riflettere i big nazionali del centrosinistra”.
Con queste parole Nichi Vendola ha rilanciato la sua candidatura alle primarie di domenica prossima, come candidatura di tutto il centrosinistra e, quindi, anche della base dei militanti del Partito Democratico e non solo dei partiti, Sle e Federazione della Sinistra, che hanno annunciato ufficialmente il loro sostegno al governatore uscente.
“Mi dicono – ha aggiunto – che sono solo contro tutti e io l’ho scritto nel manifesto. […] La solitudine io la sento nel palazzo, non quando ne esco fuori. La solitudine nel palazzo non è detto che sia una cosa cattiva”.
Non si placa, nel frattempo, la polemica a distanza con Massimo D’Alema, che ieri, aveva definito Vendola un “maleducato” che “ha fallito come leader nazionale”, in quanto, elemento oggettivamente indiscutibile, il suo progetto di “Sinistra e Libertà”, nato con una scissione fatta in nome “dell’unità della sinistra” è miseramente fallito.
“In me – ha precisato oggi l’ex Ministro degli Esteri – non c’è un giudizio negativo su Vendola. Non vogliamo battere Vendola ma vogliamo battere Berlusconi e per farlo dobbiamo unire tutte le forze oggi all’opposizione“.
Un chiaro riferimento all’Udc di Pierferdinando Casini che, nel corso dell’odierna Costituente di centro, ha spiegato che “se Vendola dovesse vincere le primarie non faremo l’alleanza con il centrosinistra”.
In quel caso l’Udc correrebbe in solitario o, eventualmente, in un terzo polo di centro con il movimento Io Sud della fascista Poli Bortone. Un terzo polo che, secondo i sondaggi de “Il Liberale”, potrebbe valere almeno il 15%.
Resterebbe da chiedere a Massimo D’Alema se, nella sua concezione della politica sempre più vicina al Risiko, si è chiesto a cosa potrebbe servire battere le destre in Puglia per dover governare con i voti decisivi di una forza politica che, di fatto, rappresenta a pieno gli interessi delle lobby dei poteri economici e politici che qualsiasi forza politica di sinistra sentirebbe il compito di dover ridimensionare.
“Se in Puglia vincesse Nichi Vendola – ha detto, intanto, Angela Finocchiaro – senza alcun dubbio lo appoggeremo, anche senza Udc”.
Mattia Nesti