Alle 21, quando si sono chiusi i seggi delle primarie, 192mila cittadini si erano recati a votare per scegliere il candidato del centrosinistra fra Nichi Vendola e Francesco Boccia.
Un risultato in linea con le migliori previsioni fatte alla vigilia, e comunque nettamente superiore al 2005, quando votarono in meno di 80mila, ed anche ai dati delle primarie del 25 ottobre, quando i votanti furono 170mila.
I primi dati, trapelati intorno alle 22, mostrerebbe il governatore uscente, sostenuto da Sle e dalla Federazione della Sinistra, in netto vantaggio su Boccia, candidato ufficiale del Partito Democratico, che andrebbe così incontro alla seconda sconfitta nel giro di cinque anni.
Al momento non si registrano dichiarazioni dei due contendenti, ma alla “Fabbrica di Nichi”, il comitato elettorale di Vendola, si respira ormai un clima di festa, e qualcuno si sbilancia ad ipotizzare un possibile 75 a 25 finale.
Il “Termometro Politico”, che nell’ultimo anno ha seguito accuratamente con proiezioni particolarmente affidabili le elezioni regionali in Sardegna e la tornata elettorale di Giugno, ha diffuso, alle 23.30, i dati elaborati su un campione di 65mila votanti, che darebbero Vendola al 71% e Boccia al 29%.
Una vittoria sinceramente prevedibile, in virtù di una campagna elettorale di Boccia praticamente assente e del fatto che, soprattutto all’interno del popolo del Partito Democratico, il braccio destro di Letta sia stato visto come l’uomo imposto dall’alto per accontentare gli equilibri politici decisi a Roma, mentre Vendola già da tempo si era assicurato il consenso di tutto il centrosinistra.
Esclusa, a questo punto, qualsiasi possibile alleanza con l’Unione di Centro di Casini, il governatore uscente dovrebbe ripresentarsi sostenuto da Pd, Idv, Federazione della Sinistra e Sle.
Sarà interessante, nei prossimi giorni, vedere dove andrà a posizionarsi il partito di Casini.
Il Popolo delle Libertà, infatti, ha ufficializzato la candidatura di Rocco Palese. Se la Poli Bortone, che aveva lanciato la sua candidatura “con o senza il PdL”, dovesse andare avanti per la sua strada trovando un accordo con i centristi, questo terzo polo potrebbe sottrarre non pochi voti al centrodestra e, in tal caso, Vendola potrebbe anche bissare il successo-sorpresa di cinque anni fa.
Anche perché, elemento da non sottovalutare, la vittoria di oggi potrebbe far tornare la voglia di votare a molti elettori delusi del Partito Democratico.
Per il momento, invece, rimangono in silenzio stampa tutti i dirigenti del Pd, Bersani e D’Alema in testa.
Mattia Nesti