Sabato prossimo, all’apertura dell’anno giudizairio, i magistrati si presenteranno in toga e con la Costituzione in mano, per abbandonare le aule della cerimonia poco prima dell’intervento del rappresentante del ministero della Giustizia.
Sarà questa la protesta che l’Anm metterà in campo contro le decisioni del Governo in materia di giustizia. Il gesto, spiega l’Anm, è volto a “simboleggiare il forte attaccamento alla funzione giudiziaria e alla Carta costituzionale” e il documento che verrà letto punta a “testimoniare il proprio disagio per le iniziative legislative in corso, che rischiano di distruggere la giustizia in Italia, e per la mancanza degli interventi necessari ad assicurare l’efficienza del sistema”.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Per Sandro Bondi, coordinatore nazionale Pdl, si tratta di “una profonda e oltraggiosa lesione dell’ordine democratico e costituzionale” e annuncia iniziativa in proposito da parte delle istituzioni. Di tutt’altro avviso l’Idv che, con il capogruppo alla camera Massimo Donati, parla di una “giusta protesta contro leggi vergogna” definendo Angelino Alfano come il “commissario anti-magistratura di Berlusconi“.
Simone Cruso