La Corte di Cassazione ha confermato. I cinque imputati per il crollo della scuola elementare Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia sono colpevoli. Per quattro di loro però “la pena dovrà essere rivista dalla Corte d’appello di Salerno”. Il rinvio sarebbe dovuto a “un difetto di motivazione della sentenza di secondo grado” relativa alla quantificazione delle pene per questi quattro imputati, che dovrà dunque essere riesaminata dalla Corte d’appello di Salerno. Gli imputati, Giuseppe la Serra, il progettista, il capo ufficio tecnico del comune Mario Marinaro e i due imprenditori edili Giovanni Martino e Carmine Abiuso, sono imputati per il crollo della scuola elementare di San Giuliano di Puglia che avvenne, a seguito di un terremoto, il 31 ottobre del 2002.
Quel giorno morirono 27 bambini e una maestra. Giudicato colpevole anche Antonio Borrelli, ex sindaco di San Giuliano che nel crollo perse una figlia. Per lui la pena è definitiva: due anni e 11 mesi di reclusione. La Cassazione ha inoltre respinto il ricorso di palazzo Chigi e del ministero dell’Istruzione che si erano costituiti parte civile per chiedere agli imputati danni per la ricostruzione della scuola. Un calcolo delle condanne al ribasso che, come ha spiegato lo stesso presidente Antonio Morigni, è dovuto a un “difetto motivazionale” della sentenza della Corte d’appello. Non è stata dunque accolta la richiesta della pubblica accusa rappresentata da Francesco Iacoviello che, ieri, aveva chiesto la conferma di tutte le condanne sostenendo che “se la scuola fosse stata costruita con criteri antisismici non ci sarebbero stati morti”.