Lucio Dalla: A Bologna vogliamo Prodi

“Qui ci vuole Romano Prodi. È un’idea che non è venuta solo a me. I bolognesi lo vogliono. Io l’ho sempre stimato e soprattutto lo stima la gente. Prodi è stato un buon presidente del Consiglio, sarebbe anche un buon sindaco“. A sostenere con slancio l’eventualità di un ritorno del Professore nella scena politica territoriale del nostro Paese è un insospettabile; un outsider dei salotti politici e dei circoli partitici. Si chiama Lucio Dalla e in un’intervista al Corriere della Sera, smessi i panni del popolare cantautore, si intrattiene a parlare di politica. E della sua città “malconcia”.

“Al punto in cui siamo – continua l’autore di “Caruso” – o spunta fuori un giovane che ci sorprende, oppure Prodi è l’uomo giusto. Fare il sindaco è un mestiere difficilissimo, molto più che il politico. Per affrontare una realtà fluttuante come una città, per giunta in crisi, ci vuole una personalità fuori dall’ordinario: esperta, decisa, coraggiosa. Uno – ha precisato Dalla – che senta Bologna“.

E proprio di Bologna vuole parlare il cantautore, per fermare l’istantanea di una città visibilimente scossa. “E’ una citta depressa – aggiunge – per la consapevolezza di non essere più la città di un tempo. Non si compiace neppure più di quel che rappresenta nell’immaginario italiano: la città dotta, grassa, godereccia. Non è più capitale culturale; infatti i concerti e le mostre importanti la saltano. La vicenda Delbono – spiega il cantautore –  è grave proprio perché destabilizza una situazione già impoverita dalla scarsità di energia sociale e politica”.

Già Delbono, un argomento su cui nessun bolognese può esimersi dal proferir parola: “Non ho alcuna informazione specifica – premette Dalla – ma mi pare sbagliato dimettersi per una vicenda del genere. Il sindaco sta pagando molto cara una leggerezza. La gente non sa spiegarselo: tutti parlano di un gesto di sensibilità, di dignità, ma, se Delbono è stato indotto a un passo così grave, è possibile che dietro ci sia qualcosa di più importante“.

“La risposta – continua il cantautore emiliano – ce la darà il tempo e la magistratura. Comunque su di lui non ho cambiato idea. Non lo conosco nel profondo. Abbiamo pranzato insieme, e mi è parsa una persona deliziosa, che aveva iniziato con il passo giusto“.

Poi allarga l’angolo prospettico che dalla sua città porta alla dirigenza nazionale, zoomando sulla figura del leader democratico, Pier Luigi Bersani: “In tv – dice – lo vedo deciso, ragionevole, comprensibile; uno che non ha nulla da nascondere. Però – precisa Dalla – sono contento per Vendola, che ha infranto regole e ordini superiori per seguire il proprio destino”.

Maria Saporito