La stima e la riconoscenza nei confronti dell’uomo non sono cambiate di una virgola, nonostante il rendimento negativo come allenatore della prima squadra. Ciro Ferrara rimane un vero uomo-Juve, giocatore prima e dirigente poi sempre ad altissimi livelli, e questo non si può cancellare in qualche mese, seppur molto negativo.
Durante la conferenza stampa di presentazione di Alberto Zaccheroni, Blanc ha voluto precisare che Ferrara “è stato sollevato dall’incarico, non esonerato”. Una differenza che può apparire minima, ma che invece cambia radicalmente le cose.
Innanzi tutto viene riconosciuta a Ferrara la fedeltà alla causa bianconera anche nei momenti più bui, quando le cose non andavano per il verso giusto e la sua panchina era più che traballante, al punto che si facevano già i nomi dei possibili successori (da Hiddink a Gentile, passando da Benitez).
In secondo luogo è stato apprezzato l’atteggiamento di Ciro quando, di fatto, la società lo stava già delegittimando, probabilmente anche agli occhi dei suoi stessi giocatori: Ferrara è rimasto al timone della squadra anche nell’ultima gara di Coppa Italia a San Siro contro l’Inter, quando era già stato, di fatto, sostituito. Alri allenatori, al suo posto, avrebbero potuto sbattere la porta in faccia ad una società che in qualche misura gli stava mancando di rispetto, cercando già un sostituto che, solo per motivi di tempo, non era ancora riuscita a trovare.
Proprio per questi motivi la proprietà ha voluto salutare di persona l’ormai ex tecnico bianconero, e lo ha fatto attraverso una telefonata di John Elkann: “Ciro, la Juventus rimarrà sempre casa tua”, sono state le parole del nipote dell’Avvocato.
Ora il futuro di Ferrara potrà prendere due direzioni diverse: se Ciro deciderà di continuare nella sua carriera di allenatore, volerà verso altri lidi, cercando di ricominciare da dove ha finito in bianconero. In caso contrario, potrà sempre avere la possibilità di restare nell’ambito societario della Juventus, in un ruolo da definirsi nelle prossime settimane.
Pier Francesco Caracciolo
