“E’ un insulto alla memoria di tutte le vittime del nazismo e del fascismo, ebrei e non, da condannare come un’offesa alla decenza e alla coscienza”. Così Elan Steinberg, vicepresidente dell’organizzazione “American Gathering of Holocaust Survivors and their Descendants” (praticamente un gruppo americano che riunisce i sopravvisuti alla tragedia della Shoah) ha commentato la notizia della diffusione – con trionfale successo – di iMussolini, l’applicazione che permette di ascoltare e vedere i discorsi del Duce sul “melefonino”.
“Intendiamo protestare – ha continuato Steinberg – nei confronti dei dirigenti della Apple che, avendo il controllo di iMussolini, ne sono pertanto responsabili“. Sul fatto che l’insolita applicazione, concepita da un imprenditore campano: Luigi Marino, avesse suscitato infinito clamore, nessuno aveva alcun dubbio. Lo straordinario successo di vendita di iMussolini su iTunes, il negozio digitale di Apple, ha però superato ogni previsione e rinfocolato le discussioni e le polemiche. In tutto il mondo.
Il Daily Telegraph, noto quotidiano del Regno Unito, ha definito iMussolini un’applicazione “insidiosa” che può essere riferita e associata ai tanti “memorabilia” di epoca fascista che impazzano on line, mentre per il britannico Daily Mail, si sta assistendo a un’apologia del fascismo e del saluto romano che potrebbe condurre il Bel Paese a una riabilitazione “indoverosa” del Ventennio, segnato da crimini indicibili e da teorie farneticanti.
Mentre la Apple continua a prolungare il proprio silenzio sul vespaio internazionale, confermando solo la volontà di mantenere l’applicazione su iTunese e di rimuovere solo i commenti più “scomposti”, è Luigi Marino, ideatore di iMussolini, a tentare una difesa della sua “creatura”. Con tanto di ironia. “Scaricare iMussolini – ha detto – è come entrare in una libreria e prendere un libro. Vorrei migliorare l’applicazione seguendo i suggerimenti degli utenti e poi – ha annunciato – sto pensando ad altre applicazioni del genere. Magari, per evitare polemiche, una su Gandhi“.
Come dire che adesso la storia passa per il telefonino; attenti ai revisionismi però!
Maria Saporito