E’ stata una brutta giornata, quella di ieri, per il ministero della Difesa romeno, che ha dovuto tentare di spiegare come mai il contingente di aiuti e soldati inviati ad Haiti a sostegno dei terremotati siano, invece, sbarcati a Tahiti, la isola più grande della Polinesia francese, ad oltre 9000 Km di distanza.
La notizie è stata diffusa inizialmente da un canale televisivo colombiano, è stata presto ripresa dall’intera stampa internazionale, tanto che su Youtube circolano già diversi video che testimoniano la figuraccia dei soldati romeni.
I giornalisti locali hanno raccontanto come la popolazione abbia accolto stupita e divertita l’arrivo del contingente di fanteria.
Il ministro della Difesa romeno, Gabriel Oprea, si è giustificato spiegando che Tahiti e Haiti hanno nomi simili e, per questo, i militari si sono confusi al momento dell’arrivo.
Ad Haiti, intanto, a distanza di quasi un mese dal tragico terremoto che ha sconvolta il Paese, la situazione resta drammatica anche se ormai lontana dai riflettori internazionali.
Dal 5 febbraio scorso, intanto, sull’isola è presente anche il contingente italiano, circa 900 militari, con diverse tonnellate di aiuti forniti dal World Food Programme e dalla Croce Rossa Italiana.
Ad Haiti, comunque, rimane predominante la presenza militare degli Stati Uniti che, nei prossimi mesi, lontani dall’occhio curioso dei media, dovranno dimostrare davvero di essere disposti ad accettare la collaborazione internazionale, auspicata soprattutto dall’Onu e dagli stati sudamericani, anziché continuare a gestire l’emergenza in maniera pericolosamente unilaterale.
In particolare diversi paesi del Sudamerica, capeggiati da Cuba, hanno maldigerito l’intervento militare degli Stati Uniti, accusati di non aver inviato abbastanza personale sanitario.
Il Paese di Fidel Castro, infatti, era stato il primo ad intervenire con uno speciale contingente medico inviato immediatamente sull’isola che, solo nelle prime 48 ore, era riuscito a soccorrere oltre 2mila pazienti realizzando più di cento vitali interventi chirurgici.