Il gruppo di ricerche di opinione Swg ha recentemente condotto un’inchiesta sul razzismo che ha coinvolto 2.085 giovani italiani fra i 18 e i 29 anni. Dalla ricerca “Io e gli altri: i giovani italiani nel vortice dei cambiamenti”, commissionata dalla Conferenza delle Assemblee delle Regioni e presentata a Montecitorio alla presenza di Fini, emerge un preoccupante quadro che mostra come il 45,8% degli intervistati possano essere definiti razzisti e influenzati da sentimenti xenofobi.
Il 15,3% dei giovani soffrono di “romeno-rom-albanese fobia”, che li porta a guardare con fastidio soprattutto queste categorie di persone, mentre il 10,7% rivendica di provare disprezzo per tutti coloro che non sono italiani o europei (paesi dell’Est esclusi).
L’ultimo, e più numeroso, sottogruppo dei giovani tendenti al razzismo sono gli “xenofobi per elezione”, che non esprimono un odio violento verso gli altri popoli, a patto che questi, però, stiano ben lontani dal nostro Paese.
La ricerca ha poi individuato un gruppo intermedio di “mixofobici” (14,5%) costituito da tutti coloro che, pur non avendo comportamenti razzisti, ammettono di vivere con fastidio la presenza di soggetti che possano mettere in discussione la loro identità.
Solo il 39,6%, quindi, risulta essere aperto nei confronti degli altri popoli che giungono nel nostro Paese.
Il sottogruppo più numeroso tra i giovani antirazzisti è rappresentato dagli “inclusivi” (19,4%), aperti al confronto con tutti gli essere umani di ogni etnia e orientamento religioso o sessuale, seguono, poi, i “tolleranti” (14,7%) e gli “aperturisti tiepidi” (5,5%) che hanno un minore riconoscimento dell’amore omosessuale.
La ricerca sottolinea, inoltre, come il gruppo dei razzisti stia vivendo una fase di espansione che lo porta ad utilizzare soprattutto la rete, e piattaforme come Facebook, per incontrare altri giovani disposti ad unirsi sotto la comune bandiera delle battaglie anti-immigrato, anti-musulmano, anti-omosessuale…
Il risultato dell’inchiesta, assai preoccupante, non può certo sorprendere, alla luce degli avvenimenti degli ultimi tempi, ma, al contrario, può servire a guardare con maggiore attenzione alle giornate antirazziste di marzo, che il primo registreranno lo sciopero nazionale dei lavoratori stranieri e il sei, a Milano, il “No Racism Day” indetto ancora una volta su Facebook dalla rete “No Lega Nord Day”.
Mattia Nesti