Il partito nazionalista scozzese (SNP) e il suo leader Salmond ritengono che il Paese, che già ha un proprio Parlamento (Holyrood) e competenze nell’area dell’educazione e della sanità, necessita la sua indipendenza per poter usufruire di un maggior beneficio economico. “Il Governo scozzese- ha dichiarato l’esponente nazionalista- crede nella sovranità popolare, nel diritto del popolo scozzese di decidere del suo futuro”. “Dopo più di dieci anni dalla costituzione del Parlamento scozzese- ha agiunto Salmond-il dubbio non è se il Parlmento debba o non debba assumere nueve responsabilità, ma la maniera in cui il cambiamento si concretizzerà”. Secondo il leader nazionalista il dibattito relativo all’indipendenza della Scozia si fa più urgente considerando i problemi connessi con la crisi economica mondiale.
La bozza del progetto di legge sarà sottoposto al parere degli altri partiti. Una consulta che durerà fino a dopo le prossime elezioni generali, previste per maggio. L’iniziativa dei nazionalisti non ha in ogni caso molte possibilità di prosperare perchè il SNP non dispone della maggiornaza parlamentare necessaria alla sua approvazione. Al referendum, infatti, si oppongono i laburisti, i conservatori e il partito liberal democratico, mentre gli unici favorevoli sono i Verdi che dispongono però solo di due scanni in Parlamento. Il SNP con 47 membri nell’Holyrood necessiterebbe l’appoggio dei Verdi e di altri 16 membri per ottenere la maggioranza che gli serve per poter convocare il referendum.
Annastella Palasciano