Visto il clima, sarà molto difficile arrivare ad una soluzione bipartisan, ma Obama vuole accelerare dopo mesi e mesi persi a cercare di limare il testo della riforma, anche per mettere d’accordo le varie correnti interne al suo partito. Secondo il Presidente la riforma sanitaria è “necessaria e irriducibile” e non può essere protratta all’infinito dalle lunghe discussioni al Congresso.
L’ex candidato alla presidenza McCain ha alzato i toni dichiarando che la riforma proposta è appesantita da spese inutili e “accordi sottobanco”; Obama ha risposto seccamente: “John, la campagna elettorale è finita”.
La riforma sanitaria è uno degli esami più difficili che attende Obama. Nel 1993 la “lobby” di assicurazioni e industriali del settore lanciò una campagna di spot televisivi attraverso la quale due personaggi fittizi, Harry e Louise, riuscirono a convincere gli americani che la riforma costava troppo. Obama, che ha dichiarato che “quella coppia televisiva che divenne l’icona di coloro che si opponevano alla riforma negli anni Novanta oggi ha disperatamente bisogno della riforma”, si è dato la scadenza del 26 marzo per l’approvazione della riforma sanitaria, affermando che questa ”non deve essere una battaglia ideologica”. Sarà l’esito di tutta questo storia a darci la possibilità di valutare seriamente, per la prima volta, l’operato di Barack Obama.
Stefano Bernardi