Torino, Chiamparino presenzia a nozze omosessuali

Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, incurante delle pesanti critiche rivoltegli precedentemente dall’opposizione e da alti esponenti dell’organigramma clericale, ha presenziato ieri alle prime nozze omosessuali celebrate nella città.
Antonella D’Annibale e Debora Galbiati Ventrella hanno celebrato ieri, dopo 9 anni di relazione, presso la Rotonda del Valentino, le loro nozze simboliche, accompagnate da applausi, scambio di fedi e tanta commozione, cui avevano invitato anche il loro primo cittadino. “Non posso sposarvi perché la legge italiana non lo consente – ha detto Chiamparino, intervenendo durante la cerimonia – ma ho voluto presenziare a  questa bella cerimonia augurandomi che la mia presenza possa servire a far dire a tutti che siete cittadini di serie A, come tutti noi“.

Il sindaco, incontrando le donne già nei mesi scorsi, si era detto felice di partecipare a condizione che le nozze si tenessero in uno spazio privato, dato che, fino a quando sarà in vigore la legislazione vigente, non è possibile adibire sedi istituzionali a tali cerimonie.
“Ritengo – ha aggiunto Chiamparino, partecipando, privo della fascia tricolore, al rinfresco – sia un dovere esserci per chi ha responsabilità pubbliche. Mi auguro che questo vostro atto serva a mandare un messaggio allo spirito libero del Parlamento. Io credo sia tempo di creare in Italia un istituto accanto al matrimonio, che avvenga un processo legislativo che dia alle unioni dello stesso sesso o diverso garanzia di parità di diritti. Spero davvero che prevalga lo spirito libero del Parlamento e ci si metta a livello degli altri paesi europei. Riconoscere diritti è un segno di civiltà”.

Forti e contrastanti le reazioni del mondo politico.
Fuori dal Valentino si è tenuto un tentativo di presidio di circa dieci militanti fascisti di Forza Nuova, tenuti a debita distanza dalle forze dell’ordine e dal servizio d’ordine organizzato dall’Arcigay, mentre la destra istituzionale si è espressa per bocca di Agostino Ghiglia, parlamentare del Popolo delle Libertà.
“È irresponsabile – ha detto ai cronisti – che un uomo delle istituzioni come il sindaco Chiamparino celebri l’unione tra due donne lesbiche quando l’atto non avrà un valore formale, ma solamente propagandistico“.

Pieno appoggio al sindaco, invece, dal Partito Democratico torinese.
“Credo – ha detto Roberta Agostini – sia importante che si torni a discutere la questione delle unioni civili per garantire uguaglianza di diritti, da quelli di assistenza a quelli di successione, a tutti i cittadini”.
Dopo l’intervento di Bersani al congresso dell’Arcigay a Perugia e l’uscita della pattuglia dei teodem sembra, quindi, che fra i democratici e i movimenti omosessuali si stia compiendo un riavvicinamento politico dopo che, all’epoca del Governo Prodi, proprio l’ambiguità del programma voluto dai Ds e dalla Margherita impedì l’approvazione dei Pacs, allora fortemente voluti da Rifondazione Comunista e dai Radicali.