Combattere la malattia con lo stesso linguaggio di chi ne è affetto: è questo il presupposto su cui si basa il nuovo portale contro i disturbi alimentari, www.timshel.it, creato grazie alla collaborazione tra i medici dell`ospedale Bambino Gesù di Roma e gli esperti del ministero del Welfare e della Gioventù.
Il sito si propone come strumento di aiuto e sostegno per i tre milioni di italiani che soffrono di anoressia o bulimia, due milioni dei quali donne tra i 13 e i 35 anni, anche se bambini, maschi e over 40 che soffrono di questo genere di disturbi sono in aumento.
“Generalmente si tratta di malattie che compaiono la prima volta durante l`adolescenza – spiega infatti Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù – ma ci capita sempre più spesso di vedere bambini di 10-11 anni di sesso maschile affetti da questa malattia”.
Malattia, oltretutto, che può condurre alla morte: il 18% delle anoressiche perde la vita per complicazioni e problemi originati dal disturbo alimentare, così come l`1-3% delle bulimiche.
Timshel significa “tu puoi” in ebraico, un nome scelto per attirare tutti coloro che cercano in rete suggerimenti sempre più estremi per dimagrire fino a scomparire.
“Ana” e “Mia”, anoressia e bulimia, sono diventate infatti negli ultimi tempi divinità che reclutano adepti su internet: sono circa 300 mila infatti i siti e i blog tramite cui giovani e giovanissime si scambiano in chat e forum consigli su come nascondere la malattia ai propri genitori, incoraggiandosi e fomentandosi a vicenda.
Un sito che si configura, quindi, come spazio di confronto per fornire sostegno medico e psicologico a chi è affetto dal disturbo e a familiari e amici di anoressici e bulimici, grazie alle testimonianze di chi ne è venuto fuori, a consigli da seguire per riequilibrare la propria dieta, all`uso di un linguaggio condiviso dai giovani.
Wanda Cherubini