Tra i nostri primati c’è anche il consumo di antibiotici, gli italiani sono infatti, al primo posto in Europa, circa l’utilizzo di questi farmaci.
Un’indagine dell’Eurobarometro rivela che in media, il 40 per cento degli europei ha assunto antibiotici nell’ultimo anno, gli italiani sono il 57 per cento, seguiti dai maltesi con il 55 per cento e dagli spagnoli con il 53 per cento.
Chi ne fruisce di meno sono invece gli svedesi col 22 per cento e gli sloveni con il 27 per cento.
L’Eurobarometro ha intervistato nel periodo tra novembre e dicembre 2009 26.761 cittadini nell’Ue, di cui 1.039 in Italia. Un risultato positivo è che sia in Italia che nell’Unione Europea il 95 per cento degli intervistati, ha preso antibiotici sotto prescrizione medica, ma c’è anche da dire che ne prende di più chi ne sa di meno.
Il 69 per cento degli italiani, rispetto al 53 per cento degli europei, ammette di non sapere come si usano gli antibiotici. Alle domande poste per la ricerca, solo il 20 per cento dei cittadini Europei ha risposto in maniera esatta al questionario proposto, mentre la percentuale è scesa al 14 per cento per i cittadini italiani, che addirittura rispondono sul ruolo degli antibiotici, che essi servono ad uccidere i virus e per questo li usano anche per un raffreddore.
Certamente l’uso degli antibiotici è stato rivoluzionario per l’uomo contemporaneo, come afferma John Dalli, commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, essi hanno infatti permesso di “combattere le infezioni batteriche e di salvare vite”.
Ma l’uso sconsiderato e l’abuso di questi farmaci è pericoloso, prima di tutto perché ne annulla l’efficacia, e poi rende immuni gli organismi che attaccano il nostro sistema immunitario.
Per questo c’è bisogno di un uso consapevole degli antibiotici, che comincia con l’informazione, l’Unione Europea ha puntato su campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione, come quella che si tiene ogni 18 novembre, la “Giornata europea per gli antibiotici”.
Giulia Di Trinca